Fondaco dei Tedeschi a Venezia verso la chiusura, a rischio i 226 dipendenti

L’ha comunicato la società Dfs Italia: lo stop nel settembre 2025. La holding Regia di Sabrina Benetton, proprietaria dell’immobile, ha meno di un anno per cercare un nuovo gestore

Eugenio Pendolini
L'esterno del T Fondaco, centro commerciale di lusso con 65 boutique
L'esterno del T Fondaco, centro commerciale di lusso con 65 boutique

Fondaco dei Tedeschi verso la chiusura, tremano i 226 dipendenti del negozio di lusso di Rialto a rischio cassa integrazione e licenziamenti.

La società Dfs Italia, che ha in gestione l’enorme punto vendita di quattro piano all’interno dell’ex sede centrale delle Poste nel sestiere di San Marco, ha comunicato nella mattinata del 14 novembre alle organizzazioni sindacali l’intenzione di chiudere il centro commerciale.

Da tempo, infatti, si rincorrono voci di chiusura a causa di bilanci costantemente deficitari e di difficoltà nel mantenere un modello di business rivolto soprattutto al mercato turistico orientale. Ora è arrivata l’ufficialità.

La chiusura del negozio è prevista per il settembre del 2025. La holding Regia, di Sabrina Benetton, proprietaria dell’immobile acquistato dal Demanio nel 2008, avrà quindi meno di un anno di tempo per cercare un nuovo gestore del punto vendita.

Dell’imminente chiusura è stato informato anche il comune di Venezia. L’assessore alla coesione sociale, Simone Venturini, ha già espresso grande preoccupazione a nome dell’amministrazione comunale per il futuro dei lavoratori

I rappresentanti sindacali sono già stati convocati da Ca’ Farsetti. “Eravamo riuniti in Giunta quando abbiamo appreso oggi con grande disappunto e preoccupazione della decisione di DFS Group di cessare tutte le sue attività commerciali in Italia”, spiega l’assessore Venturini, “ciò comporta la chiusura dell'attività che DFS ha all'interno del Fontego dei Tedeschi. Una scelta che, se confermata, avrà un impatto drammatico per 226 persone, oltre all’indotto, del nostro territorio e per le loro famiglie. I dipendenti di DFS non sono solo numeri, sono persone che, con il loro lavoro, contribuiscono a rendere Venezia la città unica che conosciamo e amiamo. Ci amareggia il fatto di non aver ricevuto alcun tipo di preavviso, altrimenti come Amministrazione comunale ci saremmo adoperati per individuare, insieme a tutti i soggetti coinvolti, possibili percorsi alternativi e diversi da una così drastica soluzione. Stiamo parlando di persone, di famiglie e non di numeri. D'intesa col sindaco Luigi Brugnaro, ho convocato urgentemente le organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione e verificare le prossime iniziative, mettendo al centro la salvaguardia del percorso professionale dei dipendenti in questo momento difficile. Ci confronteremo immediatamente con la Regione Veneto e con le altre istituzioni interessate dalla vertenza”.

L’apertura del T Fondaco, questo il nome del centro commerciale, risale al 2016. Al suo interno ci sono 65 boutique di griffe che si snodano lungo i portici dei tre piani che si aprono sul cortile dell'edificio, che ha mantenuto la sua struttura cinquecentesca, animata però da scale mobili rosso fuoco per salire e scale scintillanti di bagliori d'oro per scendere, con una terrazza tutta nuova con una vista mozzafiato dal tetto più alto della città.

Il gruppo Dfs è un rivenditore di prodotti di lusso con sede a Hong Kong. Fondata nel 1960, la sua rete è composta da oltre 420 punti vendita, compresi i duty-free shop in 13 aeroporti internazionali e 23 negozi Galleria del centro, oltre a sedi affiliate e resort. Dfs fa parte del gruppo del lusso Lvmh.

I sindacati

«Avevamo notizie di uno stato di sofferenza, ma certamente non potevamo aspettarci una decisione così drastica da parte di Dfs». Caterina Boato di Filcams Venezia, Nicola Pegoraro di Fisascat Venezia e Fabio Marchiori di Uiltucs Venezia, i tre segretari di categoria, hanno saputo solo giovedì mattina, 14 novembre, del destino del Fondaco dei Tedeschi.

«Sono state convocate - confermano - le Rsa per la comunicazione dell'avvio della procedura di mobilità. Emerge che dal 2020, solo a Venezia, Dfs abbia accumulato più di 100 milioni di euro di perdite. Il core business del Fondaco erano i "travel retail”, i viaggi organizzati per fare shopping di lusso, soprattutto provenienti dal mercato asiatico. Negli anni scorsi, le perdite di Venezia erano state in parte colmate con i profitti accumulati da Dfs in giro per il mondo. Ma il mercato del lusso sta vivendo una crisi epocale e la chiusura di Venezia è solo una di un più ampio processo di ristrutturazione di Dfs, che chiuderà anche altre sedi».

«Ci è anche stato comunicato - aggiungono i tre sindacalisti - che Dfs dovrà restituire l'immobile alla proprietà, Edizione Holding, a settembre 2025. È presumibile quindi che i negozi chiuderanno non più tardi della prossima primavera».

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