Fioccano le insufficienze in pagella

Brutta sorpresa nel primo quadrimestre per gli studenti delle superiori
L'istituto Gritti
L'istituto Gritti
Fioccano le insufficienze in pagella nelle scuole superiori, ma sono rari i 5 in condotta. All’istituto professionale Gritti il 70% degli studenti del biennio ha preso almeno un’insufficienza in pagella del primo quadrimestre, mentre al Foscari-Massari il 25% dei ragazzi delle classi comprese tra la prima e la quarta ha più di un 5 in pagella nelle materie curriculari. Per quanto riguarda le prime elementari, i genitori del Veneto bocciano il maestro unico con una percentuale (98%) decisamente più alta di quella nazionale (90%).


Alla Vecellio e alla Leopardi nessuna famiglia ha optato per le 24 ore settimanali. Pioggia di insufficienze. A livello nazionale, secondo una statistica a campione del Ministero dell’Istruzione, 7 studenti su 10 hanno riportato almeno un’insufficienza nel primo quadrimestre. Orio Marzaro, preside del Gritti e presidente dell’associazione provinciale dei capi d’istituto afferma: «Ho sentito i colleghi e posso dire che anche nel Veneziano la tendenza è di tante insufficienze soprattutto al biennio «La causa? «C’è un problema - di inserimento dei ragazzi dalle medie alle superiori». Insomma secondo, il responsabile dei presidi del Veneziano, i ragazzi arriverebbero alle scuole superiori, senza il necessario bagaglio di conoscenze e di capacità di concentrazione.


Corsi di recupero. Al professionale Gritti, che con i suoi 1.060 alunni e 44 classi è una delle scuole con il più alto numero di alunni della provincia, come viene affrontato il problema delle insufficienze? «Abbiamo attivato i corsi di recupero», spiega il preside. Cinque in condotta ne avete avuti? «No, solo due alunni hanno preso 6 e devo dire che sentendo i miei colleghi, è stato molto basso il ricorso all’insufficienza per quanto riguarda il comportamento». Anche a livello nazionale, i dati dicono che solo il 2% degli studenti ha ricevuto 5 in condotta, un voto con cui si rischia la bocciatura.


Al Foscari-Massari, 470 studenti e 21 classi, invece, la percentuale di ragazzi con delle insufficienze in pagella nei primi quattro anni è stata del 25%, mentre per le quinte è stata del 10%. Anche in questo caso, non ci sono stati 5 in condotta. «Ha funzionato - commenta il preside Valter Rosato - il lavoro di anni, per fare capire ai ragazzi che certi comportamenti non sono tollerati a scuola, per questo motivo non è stato necessario ricorrere ai 5 in condotta. Per quanto riguarda le insufficienze, abbiamo impegnato tutto il mese di gennaio, per ripetere in tutte le classi le materie del primo quadrimestre in cui c’erano problemi e poi abbiamo anche attivato i corsi pomeridiani di recupero. Più di così? Ora sta ai ragazzi darsi da fare, se vogliono essere promossi».


Bocciato il maestro unico. La dirigente dell’ufficio scolastico regionale Carmela Palumbo sostiene che da un sondaggio a campione emerge che nel Veneto solo il 2% dei genitori che hanno iscritto i figli in prima elementare, per il prossimo anno scolastico, hanno scelto il modello delle 24 ore settimanali con il maestro unico unicoe senza ritorni pomeridiani. «Il 35% dei genitori - spiega la dirigente regionale - ha scelto le 30 ore, il 27% le 40 ore e un 36% una formula intermedia».


Per far quadrare i tagli agli organici, annunciati dal ministro Gelmini, con la necessità di garantire i ritorni pomeridiani, l’anno prossimo, le classi delle prime saranno affollate? «Valuteremo caso per caso - ha risposto la Palumbo - ricorrendo all’utilizzo del limite massimo di alunni per classe, aumentando a 28 studenti per classe, qualora ci siano i presupposti, e tenendo conto della capienza delle aule». «Al giorno d’oggi - ha commentato la dirigente della Leopardi e della Vecellio Maria Teresa Samà - entrambi i genitori lavorano e non ci sono famiglie che possono permettersi la formula delle 24 ore settimanali, senza ritorno pomeridiano».
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