FESTA PADANA A VENEZIABossi lancia il federalismo"C'è l'accordo: Irpef alle regioni"

Bossi annuncia: "C'è l'accordo con Tremonti per il federalismo: l'Irpef andrà alle Regioni". E lancia la nuova battaglia: "Adesso i ministeri al nord" . E Maroni si sbilancia nella lotta alla criminalità: "Entro la legislatura sconfiggeremo la mafia". Ma al popolo padano si contrappone quello delle bandiere tricolori.
La cronaca della manifestazione minuto per minuto
13.45
E' stata una manifestazione senza grosse "sparate", a differenza degli anni scorsi. Meno urlata e più ragionata. La "Lega di governo" presenta al suo popolo il federalismo fiscale, anche se ancora non se ne conoscono i dettagli. Bossi dà qualche anteprima del lavoro fatto in estate con Calderoli e Tremoni: "Una quota di Irpef sarà incassata dalle regioni". Intervento programmatico del ministro dell'interno Roberto Maroni: "Smentelleremo tutti i campi nomadi abusivi e entro la legislatura sconfiggeremo la mafia". Poi torna sul fumogeno lanciato al segretario della Cisl Bonanni alla festa del Pd a Torino: "Dalla prossima settimana una task force per combattere il fenomeno dei centri sociali violenti: nessuno può impedire a qualcuno di parlare con la forza".


13.40
Mentre il popolo leghista comincia a defluire, iniziano i primi bilanci: i leader del Carroccio parlano di 50 mila militanti. E comunque più dell'anno scorso. Forse è proprio vero che la Lega è in questo momento al culmine dei consensi.


13.35
Erano 8 i tricolori appesi in Riva degli Schiavoni, proprio davanti al palco leghista. Ma la Venezia "italiana" ha accolto con indifferenza la kermesse padana: qualche tricolore sul Canal Grande, ma erano più quelli appesi fuori dagli hotel.


13.30
Adesso il popolo leghista va a mangiare: in Riva degli Schiavoni ci sono tre posti ristoro e un centinaio di gazebo che ospitano le associazioni padane. E la porchetta si taglia dalle 10 di stamattina...


13.22
In Riva degli Schiavoni anche tante bandiere "muccate": sono quelle degli agricoltori in lotta per le "quote latte". A loro si è rivolto Bossi che ha dedicato al problema diversi minuti del suo intervento.


13.20
E dopo cinque minuti di Verdi tocca ai "Rondò veneziano". Scelta musicale discutibile seppur localista.


13.15
Mano sul petto, parte il "Va pensiero". In prima fila: Rosi Mauro, Renzo Bossi, Umberto Bossi, Roberto Calderoli, Luca Zaia e Giampaolo Gobbo.


13.12
La cerimonia dell'ampolla: è Calderoli a consegnare l'ampolla con l'acqua raccolta sul Monviso. Prima di svuotarla in laguna, Bossi ne versa un po' sulla testa del figlio Renzo, su Zaia e sullo stesso Calderoli.


13.11
Accanto a Bossi ora c'è il figlio Renzo, che lo aiuta a scendere le scale del palco. Dietro di lui Rosi Mauro


13.10
Parte un assolo di chitarre elettriche quando Bossi finisce di parlare. Anche la Lega è rock.


13.09
Bossi conclude il suo intervento e lancia la cerimonia dell'ampolla: "Le acque dei monti si ricongiungeranno con quelle della laguna. Questa è la Padania".


13.07
E' il momento della rievocazione storica. Dopo Lepanto Bossi racconta anche Pontida.


13.06
Bossi: "
Quando il lìon alza la coa, tutti gli altri sbassa la sua
"


13.05
Rimprovero ironico di Bossi alla Liguria: "A Lepanto siete scappati. C'erano i lombardi e i veneti a combattere contro i turchi. I liguri invece sono rimasti a guardare da lontano".


13.04
Bossi lancia i cori: "Padania libera, Veneto libero, Lombardia libera, Piemonte libero, Emilia libera". Si prepara lo sbarco a sud?


13.01
Bossi: "Festeggeremo il federalismo nelle piazze. E arriveranno anche quelli che fino all'altro giorno erano contrari. Non fateci caso: è normale quando si vince. Bisogna essere generosi. Anche perchè passato il federalismo c'è subito un'altra battaglia da fare: portare qui un po' di ministeri".


13.00
Bossi: "Venezia è una città che ci accoglie sempre, che ci saluta e ci sorride. Anche la signora Lucia non è più così dura come in passato".


12.59
Bossi: "Per la prima volta ho capito che il tempo passa anche per me. Ero in montagna e mi mancava il fiato. Per fortuna c'era mio figlio che mi ha dato una mano. Ma io andrò lì sempre, fino alla fine".


12.58
Bossi: "Caro Fini, i padani esistono e sono una volontà di fede"


12.57
Tutto lo stato maggiore leghista è sul palco attorno al leader.


12.56
Bossi: "L'Europa è in crisi perchè subisce la crisi degli stati-nazione. L'Europa dovrà ricostruirsi sui popoli".


12.55
Il leader leghista continua a parlare di premiata ditta leghista "Calderoli-Bossi": che sia l'indicazione di un successore?


12.54
Bossi: "Nei prossimi giorni avrete tutte le novità. La premiata ditta Calderoli-Bossi ce l'ha fatta".


12.51
Bossi: "Tutta l'estate abbiamo inseguito Tremonti per avere l'accordo:
alle Regioni andrà l'Irpef
".


12.48
Bossi sul palco di Venezia, camicia verde per il ministro delle riforme: "Questo governo ha sostenuto con forza le riforme costituzionali. Il federalismo è pronto e passerà:
la và a giorni, la và a ore
. Preparatevi: tocca a voi!"


12.47
Bossi: "Ho chiesto a Tremonti e Berlusconi di trattare in Europa per ottenere quello che si può sulle quote latte. Agricoltori non vi abbandoneremo!"


12.46
Bossi in grande forma liquida Fini con un battuta: "Ognuno si suicida come vuole".


12.45
Arriva sul podio Umberto Bossi in un mare di bandiere: "Grazie, fratelli padani".


12.44
Calderoli: "Bossi vi parlerà del decentramento, dei tanti ministeri che sono a Roma e nessuno sul territorio. E' sacrosanto che i dicasteri siano nel territorio. Questo è l'ultimo muro che deve cadere. La proposta di legge che assegnerà i vari ministeri alle città del Nord deve essere popolare: raccoglieremo milioni di firme. Cara Roma, è finita la pacchia!"


12.43
Calderoli: "Ci si è resi conto di quello che è stato Luca Zaia come ministro dell'Agricoltura quando è arrivato Galan. Vedo tanti cartelli: 'Galan,
tachète al tram
'"


12.42
Calderoli: "A fine mese per il governo ci sarà un voto di fiducia. Noi siamo leali, ma diciamo un no deciso a un governicchio. Un governo per mangiare il panettone non serve a nessuno. Noi vogliamo mangiare le riforme, altrochè".


12.41
Calderoli: "Nessuno si sogni di attaccarci perchè abbiamo difeso le nostre Province. Vadano a vedere quelle da 25 mila abitanti del Sud e della Sardegna. Le nostre vanno benissimo così come sono".


12.40
Calderoli ancora contro Fini: "Ieri Bossi ha detto: 'Speriamo che torni in ginocchio'. Si porti un sacchetto di ceci, però".


12.38
Calderoli: "Il discorso di Fini a Mirabello? Era quello di un vero leader politico. Ma dell'opposizione". Tutti all'attacco del presidente della Camera, accusato di aver detto che la Padania non esiste.


12.37
Calderoli: "Tettamanzi spinge per la moschea a Milano. Forse è in odor di pensione e sta studiando da imam"


12.36
Calderoli: "Bruciare il Corano è sbagliato. Sarebbe come bruciare la Bibbia. Ma in alcuni paesi si bruciano i cristiani".


12.34
Sale sul palco il ministro della semplificazione Roberto Calderoli, giacca verde chiaro e camicia dello stesso colore: "Ieri era l'11 settembre. Nove anni fa 2.752 innocenti morirono per il fanatismo religioso di alcuni pazzi a New York. Deve restare un monito: mai far calare l'attenzione rispetto al terrorismo. Fa bene Maroni: ogni volta che si impedisce a un clandestino di entrare nel paese si ferma un possibile terrorista".


12.33
Maroni: "Smantelleremo tutti i campi Rom abusivi".


12.32
Maroni parla del caso Rom: "Possiamo mandarli a casa anche se sono cittadini europei. Il principio è quello che ha detto Zaia: prima i nostri cittadini, prima i padani".


12.31
Maroni: "Zaia mi ha regalato la bandiera con il Leone di San Marco e il libro. Io preferisco quella con la spada in mano".


12.30
Maroni: "I giovani dei centri sociali non sono più tanto giovani. Sono professionisti della violenza. Non possiamo sottovalutarli: non voglio che finisca come negli anni '70. In settimana comincerò a fare una serie di incontri per risolvere la questione. Chiunque deve essere libero di parlare: non accetteremo che si tappi la bocca con la violenza".


12.28
"Entro la fine della legislatura vogliamo sconfiggere definitivamente la mafia": Maroni forse si sbilancia un po' troppo...


12.27
Parla Maroni: "Abbiamo cominciato a scoprire le infiltrazioni della mafia in Padania. Noi lo dicevamo già da tempo: lo diceva Bossi a metà degli anni '80. Il confino, il soggiorno obbligato non hanno fatto altro che esportare la mafia al Nord".


12.26
Maroni è in giacca e cravatta, senza il fazzoletto verde. Però ha il solito paio di occhiali scuri.


12.25
Mentre parla Maroni Zaia e Gentilini si fanno le foto sul palco. E Bossi è in grande forma, scherza e ride con tutti.


12.24
Show di Gentilini e Maroni sul palco. "Io sono lo sceriffo numero 2, perchè Giancarlo è il numero 1", spiega il ministro dell'interno.


12.23
E' arrivato Umberto Bossi. Il primo ad abbracciarlo è il pro-sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini


12.18
Rosi Mauro all'attacco della triade: "Cgil, Cisl e Uil hanno dimenticato la  gente. Hanno altri interessi, hanno i Caf dove rubano i soldi alla nostra gente. E' arrivato il momento che il contratto nazionale sparisca: non serve e non ci rappresenta. Vogliamo i contratti territoriali".


12.17
In alto domina la scritta "Fratelli in un unico suol". Ma sul podio da cui parlano i big non c'è la bandiera leghista ma quella con il Leone di San Marco. Un omaggio al padrone di casa Luca Zaia?


12.16
Rosi Mauro: "I veri razzisti sono loro! Perchè fanno le discriminazioni al contrario. Vanno in piazza con gli immigrati a chiedere un posto di lavoro. E alla nostra gente chi ci pensa? E sui giornali scrivono solo cagate".


12.14
Rosi Mauro: "La nostra gente ha bisogno di una busta paga territoriale, di più soldi in busta paga. Questo è quello che serve. Altro che Montezemolo..."


12.12
"Fermare il Nord vuol dire far morire tutto il paese. E' quello che Fini non capisce", spiega Rosi Mauro.


12.11
La Mauro si "impappina" e delocalizzazione diventa "delochizzazione".


12.07
Sul palco sale la segretaria del sindacato padano Rosi Mauro: "Via i clandestini dal nostro paese"


12.06
Zaia: "E' mai possibile che Roma debba sempre chiedere? Vuole il Festival del Cinema, vuole il Gran Premio di Formula 1. Ma basta! Basta chiedere al nord!"


12.05
Zaia: "Ne abbiamo le scatole piene, noi veneti, di pensare di dover ancora assistere agli sprechi del Sud. Non vogliamo sentirci dire dalla Calabria, che ha due miliardi di buco sulla sanità, che vuole ancora soldi dal Nord. Quegli amministratori vanno mandati a casa a calci nel sedere".


12.04
Zaia: "Stiamo per fare in Veneto un Centro di Identificazione ed Espulsione (Cie) perchè chi delinque va mandato a casa".


12.02
Zaia: "Siamo con Maroni sulla vicenda Rom. Non c'è solo la solidarietà umana. In Romania non sanno neppure quanti sono e l'Europa spende 90 milioni l'anno per recuperare la loro arretratezza. E' bene che stiano nelle baracche a casa loro, che almeno sono più dignitose delle nostre. La politica dell'immigrazione va gestita con chiarezza".


12.00
Zaia: "Le banche non possono dare ai cittadini l'ombrello quando c'è il sole e toglierlo quando piove".


11.59
Zaia: "Non ci interessa l'islamizzazione di Gheddafi. Che se ne stia a casa sua! Il Veneto rivendica le sue radici cristiane e avrà il crocifisso nelle scuole".


11.56
Zaia: "Tanti si sono scandalizzati perchè nello Statuto presentato qualche settimana fa abbiamo rispettato il motto 'Prima il Veneto'. Ci sono tanti benpensanti. Ma ringrazio il patriarca Scola che ha capito che oltre alla solidarietà cristiana c'è anche il diritto degli amministratori di fare le politiche che chiede il popolo. 'Prima il Veneto' significa che se c'è un posto di lavoro va a uno dei 70 mila veneti disoccupati".


11.55
Sale sul palco il governatore del Veneto Luca Zaia, felpa verde con una grande scritta "Veneto". "c'è una marea di gente: abbiamo notizie di persone lasciate nelle stazioni di partenza perchè non c'erano vagoni a sufficienza".


11.54
Prosegue Roberto Cota: "Berlusconi sa che noi siamo fedeli. Si può fidare. Noi siamo un'assicurazione anche contro la palude politica. Noi non facciamo casini... proprio Casini"


11.46
Sul palco sale il governatore del Piemonte Roberto Cota: "Dal Monviso a Venezia, la Lega ha un grande leader, una straordinaria base e ha un progetto. La sinistra non ha un progetto, cerca solo di spararci conto. Vogliono avere il potere, come succede in Piemonte, senza passare dalle elezioni. Contro il voto del popolo non si può andare: anche i giudici lo debbono rispettare".


11.41
Tocca a Mario Borghezio, in rappresentanza degli europarlamentari leghisti: "Siamo sempre qua: in Padania e in Europa. La risoluzione dell'europarlamento contro le espulsioni dei Rom di Sarkozy? C'è ancora tanto lavoro da fare per pulire la nostra Padania. Dovrebbero fare un monumento a Bossi anche in Meridione perchè stiamo pulendo il paese delle merde mafiose".


11.26
C'è Marco Reguzzoni presidente del gruppo della Lega alla Camera: "Siamo 59 soldati pronti a lottare per voi". E poi "Zaia in pochi mesi ha già fatto dimenticare Galan: adesso i veneti neppure sanno più chi è".


11.20
Parla il sindaco di Treviso Giancarlo Gobbo: "La Padania è una moderna regione europea alla faccia di chi non studia la storia. Il nostro obiettivo politico deve essere quello di ottenere oltre il 60% dei consensi in Padania a dimostrazione di chi nega questa nostra grande terra"


11.13
"Se prenderò oggi la parola dal palco di Venezia? Vediamo..., decide il Capo''. Cosi' Renzo Bossi, sotto il palco della Festa dei Popoli padani, a Venezia,

dove sono già presenti alcune migliaia di simpatizzanti del Carroccio.


11.07
Parla il responsabile del Giovani Padani Paolo Grimoldi: "I nostri militanti sono a Monza a manifestare al Gran Premio d'Italia contro il tentativo di scippo della Formula 1 da parte di Roma".


11.05
Tocca a Maurizio Fugatti della "nazione" Trentino: "Anche noi siamo già autonomi. Ma la maggioranza di centrosinistra continua a creare carrozzoni inutili con i soldi pubblici. Peccato che siamo i soli a fare opposizione: il Pdl si è estinto, in Trentino non c'è più".


11.00
Sul palco c'è Pietro Fontanini della "nazione" Friuli: "Siamo in maggioranza in Regione e guidiamo la provincia di Udine. Siamo la parte a est della Padania e crediamo con forza nel progetto di rendere liberi i popoli padani. Abbiamo già un'autonomia, ma lo statuto speciale è ancora troppo debole. Serve il federalismo".


10.00
Si è aperta con l'alzabandiera sulle note del "Va Pensiero" la festa dei popoli padani, organizzata dalla Lega in riva degli Schiavoni. Seguono gli interventi dal palco, fino a quello finale di Umberto Bossi. Poi tocca alla cerimonia dell'ampolla, con il ricongiungimento delle acque del Po, prelevate alle sorgenti sul Monviso, con quelle della Laguna.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia