Febbre del Nilo, psicosi dopo l’allarme

Il presidente dell’Avis Cerruti: tante telefonate, ma è tutto sotto controllo
«Non c’è nessuna emergenza febbre del Nilo, non c’è nessun rischio per i donatori e tantomeno per chi riceve il sangue. Il sangue è controllato. E’ più che sicuro. Bisogna continuare a donare», è l’appello del presidente della sezione cittadina dell’Avis Roberto Cerruti. Lo fa a margine della Giornata del Donatore della sezione Avis intitolata a Gaetano Zorzetto, che si è svolta ieri all’Hotel Russott a San Giuliano, giornata che ha visto una consistente partecipazione di soci dell’Avis.


«In questi giorni abbiamo avuto tantissime chiamate sia al numero della nostra sede che a quelli dei vari centri trasfusionali. Si trattava di soci che volevano sapere se c’erano rischi. Ma ripeto, non c’è nessun rischio. Su ogni sacca di sangue prelevata viene eseguito un nuovo esame e se si trova la positività la sacca viene buttata e il socio donatore avvisato di essere positivo all’infezione trasmessa da questa zanzara», spiega Cerruti. Il presidente dell’Avis fa il quadro della situazione che vede l’Avis provinciale aumentare in un anno di cento soci, anche se sono diminuite le donazioni di venticinque unità.


Una situazione però che il presidente non vede a tinte fosche, anche se bisogna correre ai ripari per evitare di trovarsi in difficoltà con le donazioni fra qualche anno. Spiega Cerruti: «Oltre al calo di donazioni registriamo un aumento di domanda. E’ dovuta soprattutto al nuovo ospedale dell’Angelo e per due motivi. Il primo va ricercato nel fatto che la nuova struttura ospita nuovi reparti che portano a Mestre un maggior numero di pazienti rispetto al passato e poi l’entrata in funzione a pieno regime dell’elisoccorso che comporta un numero superiori di feriti trasportati a Mestre», ricorda il presidente. «Il nostro obiettivo è portare a due la media di donazioni annue dei nostri soci. Ora siamo a quota 1,70. Se raggiungiamo questo obiettivo saranno circa ottomila le donazioni in un anno. Ma noi non ci fermiamo qui. Nella campagna per promuovere la donzione quest’anno puntiamo anche all’aumento dei soci. E chi meglio degli attuali soci può essere di stimolo per altri donatori? Nessuno. Ecco allora che allora il messaggio sarà: dona e porta un amico», conclude il presidente.


Dal 1 gennaio al 9 ottobre di quest’nno l’Avis Mestre-Marghera, ha registrato 5.911 donazioni. Una flessione di venticinque donazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando si arrivò a quota 5.936. Durante la celebrazione sono stati consegnati i diplomi e le benemerenze ai soci. Nel 2008 i soci erano 4.511, quest’anno il numero è salito a 4.614, il riferimento è sempre compreso tra il 1 gennaio e il 9 ottobre. Quest’anno la sezione raccoglierà circa quasi 8000 sacche (al 30 settembre sono a quota 5.911).


Alla Giornata del Donatore erano presenti Sandro Simionato, assessore alle Politiche sociali e ai Rapporti con il volontariato; Gianfranco Vecchiato, assessore del all’Urbanistica; Carlo Alberto Tesserin, Vicepresidente Consiglio Regionale; Giorgio Brunello, Consigliere Avis regionale; Maurizio Borsetto, Presidente Avis della Provincia di Venezia; Cristina Potì, Direttore responsabile dell’Unità operativa della struttura Uosd dell’ospedale dell’Angelo; Giovanni Frezza, Presidente Federsanità Regione Veneto; Giorgio Marchiori, Responsabile del Servizio immunotrasfusionale dell’Ospedale all’Angelo.
Argomenti:febbre del nilo

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia