"FACCIA D'ANGELO" Felice Maniero torna libero salda il conto con la giustizia
Il boss della mala del Brenta ha chiuso il suo conto con la giustizia italiana, conclude oggi l'ultima misura restrittiva e da lunedì sarà libero di circolare senza vincoli in Europa. Lo status di collaboratore gli è valso il cumulo delle pene, che da 25 anni sono diventati 17. Ha 55 anni, è nato a Campolongo Maggiore, attualmente fa l'imprenditore

Un' immagine d' archivio di Felice Maniero. Felice Maniero, il boss della Mala del Brenta, torna da domani libero a tutti gli effetti, ha saldato il suo conto con la giustizia italiana e potra' tornare a circolare senza vincoli in Europa, con un nome e un cognome nuovi. Grazie alla sua collaborazione con la giustizia, decisa nel 1995, dopo l'ultima cattura, a Torino, il 're' della mala veneta aveva subito una condanna definitiva di 17 anni di reclusione: 11 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso, con rapine, traffico di droga e sequestri, e 14 anni per sette omicidi, dei quali il boss ne ha riconosciuti 'solo' cinque. Maniero, 55 anni, nativo di Campolongo Maggiore (Venezia), oggi fa l'imprenditore. Vive in un luogo segreto, ha un nome e un cognome diversi, ma nella sua nuova carta d'identita' ha sempre lo stesso volto, quello famoso di 'Faccia d'Angelo'. ARCHIVIO / ANSA
VENEZIA
. Felice Maniero, il boss della Mala del Brenta, da lunedì torna libero a tutti gli effetti, ha saldato il suo conto con la giustizia italiana e potrà tornare a circolare senza vincoli in Europa, con un nome e un cognome nuovi.
Maniero conclude con oggi l'ultima misura restrittiva che stava scontando, il soggiorno obbligato, dopo i processi per omicidi e rapine che per un ventennio hanno terrorizzato il Nordest.
Grazie alla sua collaborazione con la giustizia, decisa nel 1995, dopo l'ultima cattura, a Torino, il "re della mala veneta" aveva subito una condanna definitiva di 17 anni di reclusione: 11 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso, con rapine, traffico di droga e sequestri, e 14 anni per sette omicidi, dei quali il boss ne ha riconosciuti "solo cinque". Lo status di collaboratore gli è valso il vantaggio del cumulo delle pene, che da 25 anni sono diventati 17.
Felice Maniero ha 55 anni, è nativo di Campolongo Maggiore e attualmente fa l'imprenditore. Vive in un luogo segreto, ha un nome e un cognome diversi, ma nella sua nuova carta d'identità ha sempre lo stesso volto, quello famoso di "Faccia d'Angelo".
Gian Mario Balduin, legale di Felice Maniero, racconta: "Forse non un uomo nuovo, di sicuro una persona che ha riflettuto 'con intelligenza' sugli ultimi 35 anni trascorsi tra carcere, latitanze, soggiorni obbligati e restrizioni. Maniero ha un nome diverso, vive in una città diversa da Campolongo Maggiore, la località veneziana dove aveva costruito una faraonica villa con piscina sinbolo del suo potere, e si è reinventato un presente di imprenditore nel settore dei casalinghi. E' un uomo nuovo? Da un certo punto di vista sì, è una persona molto provata - spiega alludendo implicitamente anche al suicidio nel 2006 della figlia - ma per saperlo bisognerebbe conoscerlo più a fondo".
Anche sul fatto se l'ex boss si sia o meno pentito della lunghissima scia di sangue che ha lasciato alle sue spalle, il legale ha una risposta aperta: "dobbiamo capire cosa si intende con la parola pentito. Dal punto di vista giuridico certamente sì da quello pratico lo sa solo lui". "Da domani nulla cambierà in concreto nella vita di Maniero, nessun futuro diverso da quello costruito in questi lunghi anni sembra attenderlo oltre la porta virtuale della fine dei suoi conti con la giustizia".
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