Ex Pilsen in Bacino Orseoloin vendita per 40 milioni

L’operazione: il grande complesso era stato acquistato nel 1997 per 15 miliardi per ospitare la biblioteca del Museo Correr. Ora è destinato a diventare l’ennesimo hotel della città storica
Ex Pilsen in Bacino Orseolo
Ex Pilsen in Bacino Orseolo
40 milioni di euro. E’ questo il prezzo di partenza stabilito dalla giunta nella sua ultima riunione - su proposta dell’assessora al Patrimonio, Mara Rumiz - per la vendita all’asta, al miglior offerente, dei 3600 metri quadrati non ancora privatizzati del grande complesso ex-Pilsen in Bacino Orseolo. Quaranta milioni, ovvero, 11.111 euro a metro quadrato, per un totale di poco meno di 80 miliardi di lire: nel 1997, il Comune ne spese 15 (di miliardi di lire) per acquistare i 4060 metri quadrati complessivi dell’immobile dalle Assicurazioni Generali. L’obiettivo di allora era quello di trasferire all’ex Pilsen - nel tempo trasformato da uffici a mensa, a sede dei vigili urbani - la biblioteca del vicino Museo Correr. Non se ne fece nulla e ora l’immobile diventa il boccone prelibato (per i privati) del piano di alienazioni 2008 messo a punto dal Comune per far quadrare i conti, anche a costo dell’ennesima apertura di hotel.


Si parte da 40 milioni di euro, ma si punta ben più in alto. Nel 2006, infatti, il Comune aveva già venduto due piccole porzioni del complesso: affari d’oro sulla carta, ma con qualche problema. Allora, la Re.Al si era aggiudicata prima i 350 metri quadrati d’angolo, spendendo ben 5,250 milioni (l’incredibile cifra di 18 mila euro a metro quadrato), poi aveva rilanciato fino a 2,521 milioni per 155 metri quadrati di magazzino, pagato 15 mila al metro. L’ala dell’ex Pilsen sarebbe dovuta diventare uno snack-ristorante di lusso, ma ma a due anni di distanza i lavori di restauro sono sospesi e, anzi, il secondo lotto dev’essere rimesso all’asta per la rinuncia dell’acquirente.


Fino a pochi mesi fa, l’ex Pilsen sembrava destinato ad entrare a far parte del patrimonio della neonata Fondazione Musei Veneziani - la società di proprietà del Comune chiamata a gestire i musei civici, Ducale compreso - che invece avrà nel suo carnet lo storico palazzo Corner della Regina, ex sede dell’Asac, salvato così dalla privatizzazione: puntando al massimo incasso, si è stimato che l’ex Pilsen avrà un’appetibilità molto maggiore sul mercato turistico.


Ora il Comune ci riprova, convinto dell’appeal sul mercato di un edificio che sembra nato per diventare (l’ennesimo) albergo. E così, come già nel passato, per fare cassa l’amministrazione vende pezzi di proprietà pubblica alimentando di fatto la trasformazione della città in mega-albergo. Il piano complessivo di alienazioni di Ca’ Farsetti per il 2008 prevede - come da Bilancio - vendite per 110 milioni di euro di base d’asta. Dopo aver immesso nel mercato, tra 2006 e 2007, numerosi edifici storici incassando circa 80 milioni di euro (20 in più delle stime di vendita), ora Ca’ Farsetti punta su Mestre.


«A Venezia venderemo solo palazzo Minotto, all’Angelo Raffaele», spiega Mara Rumiz, «perché era stato destinato ad ospitare la Videoteca Pasinetti che, nel frattempo, è stata sistemata nel restaurato palazzo Mocenigo a San Stae».


Il resto dei beni che saranno messi all’asta - tranne alcuni locali minori a Venezia - si concentrano a Mestre: il palazzo dell’ex Carive, l’ex scuola Luzzatti inv ia Silvio trentin (escluso l’asilo nido), l’ex scuola Monteverdi in via Ulloa a Marghera, ex Gil in via Sernaglia a Mestre, lo stadio Baracca, gli ex Magazzini Da Re, la sala espositiva in via Piave, un appartamento in via Caneve, immobili in via portara, un’area in via delle Feci. Inoltre, il piano delle alienazioni prevede la vendita della quota posseduta dal Comune nella società Il Teatro srl, che gestisce il Toniolo: base d’asta, poco meno di 5 milioni di euro, tanto quanto si conta di incassare dalla vendita di alcuni appartamenti. Totale incasso messo a bilancio: 121 milioni di euro.
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