Evase l’Iva per pagare i dipendenti Assolto
ROVIGO. Non aveva pagato l’Iva per un milione e 277 mila euro a fronte di precise cause di giustificazione, l’aver privilegiato l’adeguamento degli impianti aziendali per superare la crisi e il pagamento degli stipendi ai dipendenti. E per l’imprenditore (l’allora responsabile delle Acciaierie Venete di Rovigo, oggi in liquidazione) è arrivata l’assoluzione nel merito da parte della sezione della Corte d’appello di Venezia, con l’accoglimento della tesi del collegio difensivo, il professor Giovanni Caruso dell’Università di Padova (in foto), e il penalista Giuseppe Pavan. Assolto dal tribunale in primo grado e condannato in appello dai giudici lagunari con una sentenza impugnata dalla difesa: l’8 ottobre 2015 l’annullamento della pronuncia da parte della Cassazione con rinvio, cioè con la trasmissione a una diversa sezione dei giudici d’appello di Venezia per un nuovo esame processuale. Ieri la definitiva sentenza: nessuna responsabilità penale per l’imprenditore, accusato di non aver saldato l’Iva per 1.277.437 euro (650.535 euro nel 2006, altri 626.902 nel 2007). I difensori hanno scelto di entrare nel merito del processo per evitare una decisione tecnica che si limitasse a prendere atto della prescrizione, il fatto che è decorso troppo tempo per l’esercizio dell’azione penale. E questo anche se il procuratore generale aveva chiesto un proscioglimento in virtù della prescrizione. È arrivata l’assoluzione piena perché, come indicato dalla difesa, nell’imputato non c’era stata una volontà di beffare l’Erario, avendo dato priorità agli interessi dell’impresa.
Cristina Genesin
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