Ecco la Legge speciale di BrunettaContributi solo se ci sono progetti

Finanziamenti 'mirati' nel provvedimento a cui sta lavorando il ministro Brunetta, per cui ha ricevuto una delega specifica dal premier Berlusconi. Fondi destinati a singole opere, con rendiconto finale, e non più contributi generici ai vari enti. Lunedì prossimo l’incontro con il sindaco Giorgio Orsoni, che punta invece ad autonomia fiscale e allo status che ha oggi Roma Capitale
Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni
Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni
VENEZIA.
Niente più contributi a pioggia per la salvaguardia di Venezia, ma fondi mirati su progetti specifici di intervento, con obbligo poi di presentare rendicontazione delle spese svolte. Sarà certamente questo uno dei cardini del testo della nuova Legge Speciale per Venezia a cui il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta sta iniziando a lavorare, cominciando con l'incontrare lunedì il sindaco Giorgio Orsoni per discuterne.


Complice anche la situazione finanziaria generale, particolarmente delicata, si vuole mettere fine al «rito» dell'elargizione dei contributi ai vari enti - come Regione, Comune e amministrazioni della gronda lagunare - lasciando poi ad essi il compito di decidere come e per quali interventi spendere le risorse assegnate. Saranno in pratica essi a proporre gli interventi, ma la decisione su come finanziarli spetterà al Governo, esercitando così anche un'azione di controllo a posteriori sull'utilizzo congruo delle risorse.


L'intenzione di Brunetta - che come ministro della Funzione pubblica ha competenze specifiche, insieme ad altri per la predisposizione della Legge, oltre ad avere ricevuto una delega specifica dal Governo - è comunque quella di ricorrere prima a un'ampia consultazione, allargata anche a categorie e parti sociali, prima di stilare il testo della nuova Legge Speciale a cui pensa da tempo, già da prima della sua discesa in campo come candidato sindaco a Venezia. Si tratta ora anche di vedere come lo schema di Legge speciale di Brunetta si integrerà con quello che anche Orsoni, già in campagna elettorale, ha annunciato di voler predisporre con un comitato ad hoc, puntando però soprattutto su misure di autonomia finanziaria e fiscale e su uno status che avvicini Venezia a quello di Roma Capitale, anche se sul concetto di specificità di Venezia, da riconoscere anche sotto il profilo legislativo, tutti sono sostanzialmente d'accordo.


Ma uno dei punti su cui Brunetta intende insistere è che al di là dei problemi anbientali, la nuova Legge Speciale favorisca la rivitalizzazione socioeconomica di una città sempre meno tale e sempre più parco tematico di svago per turisti.


«Quello che vogliamo, anche da Venezia - commenta per il Pdl, il consigliere Michele Zuin, uno dei "dioscuri" della campagna elettorale veneziana a sindaco di Brunetta, insieme ad Alessandro Danesin - è che una nuova Legge Speciale comunque si faccia e che ripristini un finanziamento costante per la salvaguardia della città, al di là del Mose. Quello che però non dovrà più accadere è che Venezia utilizzi i fondi della Legge speciale per liberare risorse in bilancio per altre esigenze, come ad esempio finanziare i lavori pubblici a Mestre.


Al di là dei fondi di Legge Speciale stanziati ma che non sono ancora arrivati alla città - che però ci sono - quello che la nuova normativa dovrà impedire è che i finanziamenti vengano poi allocati per interventi destinati a non essere realizzati e non a caso, con la diminuzione dei fondi statali per la salvaguardia, si sono recuperati come residui di bilancio circa 50 milioni di euro che c'erano, ma non erano stati ancora impegnati». Una logica che andrà poi applicata per tutti gli enti, perché non dovrà più accadere neppure che fondi di salvaguardia della Regione destinati al disinquinamento lagunare vengano poi dirittati su interventi pur meritori come il restauro della Basilica della Salute o del Palazzo Patriarcale. L'obiettivo del ministro Brunetta è comunque di arrivare entro l'autunno a una bozza di testo ed entro l'anno alla proposta di legge vera e propria per la nuova legislazione speciale per Venezia.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia