E De Santis chiese il cambio: «Oh! Apri la porta»

Una escort colombiana per due, al Gritti sesso dopo i favori
Hotel Gritti
Hotel Gritti
VENEZIA. Uno immagina l’hotel Gritti, i suoi marmi, i dipinti le stanze amate da Woody Allen e prediletto dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, come luogo innavicinabile dai comuni mortali. In realtà è molto più accessibile di quanto si pensi e dove alle prostitute, pure clandestine, manco chiedono i documenti. Escort o «coperta» riservate agli ospiti. Uno spaccato di come funziona il sistema escort a Venezia emerge dalle intercettazioni del Ros dei carabinieri durante l’inchiesta fiorentina che ha portato in carcere tre alti funzionari della Presidenza del Consiglio e un imprenditore romano.


In parte le conversazioni tra Fabio De Santis e Mauro Della Giovampaola, arrestati, e Daniele Anemone, fratello di Diego finito in carcere, sono già note. Ma il giro di telefonate per organizzare la «serata» al Gritti, nel fine settimana del 18 ottobre 2008, ai due fa capire quanto la tangente sesso sia di moda. Spesso si favoleggia di stratosferiche bellezze baltiche in realtà i benficiari si accontentano di una giovane colombiana alta un metro e sessanta e da dividere in due. Il «regalo» riguarda le opere in fase di realizzazione, da apere di Anemone, alla Maddalena. De Santis e Della Giovampaola sono a Venezia per un cena assieme al loro capo Angelo Balducci. Chiedono la «serata speciale al Gritti, perchè la vita va così...», ma vogliono ragazze «all’altezza dell’hotel da sei, quasi sette stelle e non due stelline del cazzo...». Gli Anemone si mettono in moto. Grandi prospettive, piccoli risultati.


Incaricato di organizzare il tutto Simone Rossetti factotum del Centro Benessere Salaria di proprietà degli Anemoni, il quale a sua volta incarica due amici a Roma per «sentire le due se possono per Venezia». Naturalmente di «categoria buona». Uno degli amici non capisce bene e si mette a cercare, in internet, due stanze d’albergo. Alla fine Rossetti specifica: «2 zoccole per Venezia si rimediano...». E’ evidente che «devono saper parlare...devono saper stare...» e la camera deve essere prenotata al Gritti...«loro poi vanno alla cena...poi le chiamano...vanno di là...pù!..pù!...e la mattina ripartono», dice Rossetti. Le ricerche sono frenetiche sui siti di escort. Due «gnocche russe sono lì, lì per accettare, duemila euro a testa, ma poi dicono no. I tempi stringono si arriva al pomeriggio del giorno prestabilito senza risultati.


Rossetti decide di scendere in campo. Cerca di coinvolgere Giuseppina, una ragazza che lavora al Salaria e che già era stata mandata all’Excelsior del Lido per «premiare» De Santis. Giuseppina per i soldi che sono disposti a pagare gli Anemoni ci starebbe. Poi si offre di provare con il suo referente veneziano: «Simone 10 minuti e mi fanno sapere...ho dovuto chiamare il ristorante...questo ci dobbiamo andare e ci dobbiamo fare una mangiata a questo ristorante...è di lusso...mi offrono sempre da mangiare...è Do Forni...conosco il direttore...lo chiamano lo squalo...».


Ma anche lo «squalo» fallisce. Rossetti decide di salire a Venezia e comunica a Daniele Anemone di «aver trovato una che per 900 euro va con due». Poco dopo le 22 Rossetti è a Marghera e chiama Giuseppina: «Sono a Marghera...via Trieste....angolo via 25 Aprile...». Con lui c’è Angela la ragazza che ha trovato su internet e che lavora in zona Venezia. Età circa 25 anni, alta un metro e sessanta, carnagione scura, indossa un giaccone marrone, jeans e tacchi alti. Verso l’1, mentre Rossetti e la ragazza sono fuori dal Gritti, arrivano De Santis e Della Giovampaola. Salgono e De Santis comunica a Rossetti di portare la ragazza alla stanza «403». Rossetti al portiere di notte, spiega che devono salire alla «403». Nessuno chiede documenti, nessuna registrazione della ragazza come accertano i carabinieri. Saliti, Rossetti se ne va e la ragazza resta. Alle 2, De Santis, il primo a intrattenersi con Angela chiama l’amico e gli dice: «oh!...apri la porta!». E’ il momento del cambio.

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