Domenica torna la festa padanae parte la campagna pro-tricolore
Nasce il comitato "Veneziani tutti italiani", che promette: "La signora Lucia non sarà più sola". E' la donna che esponeva tutti gli anni in occasione del raduno leghista il tricolore alla finestra: adesso saranno decine. In Riva dei 7 martiri attesi 20 mila leghisti, con il leader Umberto Bossi

VENEZIA. Da 14 anni - puntuale - il tricolore che espone in faccia al «popolo padano» radunato in Riva dei 7 Martiri, fa il giro d'Italia, simbolo di unità per chi non intende sentir parlare di secessione nei diritti. Quest'anno - prossima allo sfratto - Lucia Massarotto non sarà più sola: con lo slogan «Veneziani tutti italiani», è nato il Comitato bandiera italiana.
L'invito per domenica 12 - in occasione del nuovo raduno leghista - è quello di esporre dai balconi il tricolore. E, per incentivare le adesioni, in vari banchetti in città si fa informazione e si possono acquistare bandiere per 3,70 euro: un migliaio quelle in vendita.
«Venezia non è la capitale della Padania: questa iniziativa nasce da un'idea spontanea di Anna Maria Beccaris e dalla volontà di non lasciare la signora Lucia sola nel manifestare il rifiuto della città all'appropriazione di Venezia da parte della Lega, espriopriandone i veneziani», spiega il portavoce del Comitato, Cino Casson, ex assessore provinciale, «tanto più che nel tempo le cose sono peggiorate, con una sempre maggiore arroganza nell'atteggiamento della Lega: invitiamo tutti ad esporre la bandiera italiana in difesa della Costituzione, il documento che garantisce parità di diritti, doveri e dignità a tutti quelli che abitano in Italia, in difesa di un principio di unità che pure riconosce le diversità locali».
«E' con gioia che ho accolto questa iniziativa: spero sarà un tripudio tricolore», commenta Lucia Massarotto, che a breve avrà la prima udienza dello sfratto dall'abitazione in Riva dei Sette Martiri ed è in attesa della risposta alla sua domanda di alloggio pubblico, lei, dipendente part time con due figli, «purtroppo, ogni anno crescono i motivi per questa riaffermazione di identità, per come vanno le cose, sempre più confuse. Senza fanatismo, esporre il tricolore è un modo per ribadire che abbiamo tutti gli stessi diritti e siamo tutti uguali. Un segnale. Comunque, non vedo l'ora sia lunedì: ogni anno l'atmosfera è sempre più carica di tensione. Venezia è così bella proprio per la sua dimensione di pace, umanità: quel giorno è diversa».
All'iniziativa partecipano Pd, Italia dei Valori, Udc, Verdi, Rifondazione, Psi, Sinistra e Libertà, pur con sfumature diverse. Dicendosi «convintamente italiani ed entusiasticamente europei» aderisce l'Udc, pur ricordando di essere l'unica ad aver votato contro il federalismo del governo, in Parlamento. Il Pd - con il capogruppo Claudio Borghello - difende invece l'idea di federalismo, ma non «certo secessionismi e diritti negati in base al territorio». Il verde Caccia invita ad esporre anche il Leone di San Marco: «Venezia non è la Padania, ma ha una sua identità e non è la Lega che si può arrogare il diritto di rappresentarla». «Per noi c'è un motivo in più», spiega la presidente dell'Anpi, Serena Ragno, «in Riva sono stati trucidati 7 martiri che lottavano per l'Italia: Vivian è morto gridando "Via l'Italia libera" non "Viva la Padania"».
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