Ospedale di Conegliano, arriva il robot Da Vinci: rivoluzione nel reparto di chirurgia

Attivato e messo in funzione il robot Da Vinci per gli interventi mininvasivi in chirurgia generale e urologia: un robot da 200 mila euro per ridurre complicanze e degenze del 50% 

Francesco Dal Mas
Il robot "Da Vinci"
Il robot "Da Vinci"

L’ospedale di Conegliano fa un ulteriore passo avanti sul fronte dell’implementazione e modernizzazione delle apparecchiature con l’attivazione del robot da Vinci, installato nella sala operatoria 5 del Polo chirurgico.

Il robot 

Già dai prossimi giorni il dottor Maurizio Pavanello, che guida l’equipe di Chirurgia generale, e il dottor Lorenzo Buttazzi, a capo dell’equipe di Urologia, non opereranno più con le loro mani ma manovrando un robot a distanza, rimanendo seduti ad una consolle in sala operatoria.

Il taglio del nastro
Il taglio del nastro

Si tratta del robot da Vinci inaugurato dal presidente della Regione Luca Zaia e dal direttore generale dell’Ulss2, Francesco Benazzi. Il robot costa un milione e 200 mila euro e rientra nell’investimento di 20 milioni di euro – come ha precisato Zaia – di cui sarà dotato il nuovo ospedale di Conegliano, che costerà 57 milioni di euro.

«Il sistema computerizzato trasforma il movimento delle mani in impulsi che vengono convogliati alle braccia robotiche. Una curiosità, il rapporto è di 3:1 tra movimento della mano e movimento del braccio robotico» hanno spiegato i due medici.

«In Veneto abbiamo installato una ventina di robot e il “da Vinci” – ha specificato ancora Zaia - rappresenta l’ultima evoluzione della chirurgia mininvasiva. L'innovazione tecnologica - ha precisato - non provocherà la chiusura di ospedali, semmai la loro iper-specializzazione. E, in ogni caso, una più rapida deospedalizzazione».

In sala operatoria 

Il da Vinci è stato installato nella sala operatoria 5 del Polo chirurgico coneglianese. Il macchinario si compone di un carrello visione, di una console chirurgica, di un carrello paziente, con 4 braccia mobili e interscambiabili dedicate al supporto della fibra ottica e di strumenti da 5 mm a un massimo di 8.

Il sistema consente una visione 3D con ingrandimento fino a 10 volte, elimina il tremore fisiologico delle mani del chirurgo o di movimenti involontari. Il sistema è dotato di Intuitive Hub, innovativa piattaforma digitale che permette sia la registrazione della procedura chirurgica sia lo streaming della stessa, connettendo la sala operatoria con osservatori da remoto, oltre che permettere la telepresenza.

Ridurrà le complicazioni del 50%

«Nel 2024 la Chirurgia diretta da Pavanello ha effettuato 120 interventi di chirurgia maggiore del tratto digerente (colon retto e stomaco) in laparoscopia» ricorda il direttore Benazzi.

L'equipe medica che utilizzerà il Da Vinci
L'equipe medica che utilizzerà il Da Vinci

«Attraverso un percorso di riabilitazione intensiva pre, peri e post-operatoria, i pazienti giungono all’intervento nelle migliori condizioni possibili, con riduzione del tasso di complicanze mediche e chirurgiche del 50%, una rapida ripresa con conseguente riduzione della degenza ospedaliera».

Quanto all’urologia, l’equipe di Buttazzi ha effettuato l’anno scorso 121 interventi di videolaparoscopica “maggiore”, prevalentemente oncologica. La chirurgia robotica da Vinci – spiega Benazzi - consentirà di eseguire molti altri interventi urologici, non prettamente oncologici.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia