Comuni, sette anni in apnea
Dal 2003 trasferimenti statali giù fino al 28 per cento. A Venezia stanziamenti calati da 92 milioni ai 77 del 2009. A Portogruaro i tagli più consistenti
Tagli in tutti i settori, difficoltà economiche, salti mortali per reperire i fondi. Cosa succede alle casse comunali? Semplice. I finanziamenti inviati dallo Stato a Venezia, come rivela una ricerca del Centro Studi Sintesi, sono passati dai circa 92 milioni e 700 mila euro del 2003 ai 77 milioni 266 mila euro del 2009, con una diminuzione percentuale del 16 per cento.
Il taglio
. Per il Comune di Venezia da qualche anno è giunto il momento di tirare la cinghia. Le spettanze (ovvero i trasferimenti dallo Stato) invece che crescere con l’inflazione diminuiscono di anno in anno. Questi tagli, naturalmente, si riflettono nei costi variabili che, inevitabilmente, devono essere contenuti. Le elaborazioni del Centro Studi Sintesi di Mestre sui dati del Ministero dell’Interno fotografano in modo immediato questa difficile situazione. In effetti nel 2003, anno d’oro per i trasferimenti, le risorse in arrivo da Roma si aggiravano attorno ai 92 milioni e 600 mila euro. Nel 2009 ne sono arrivati, invece, 77 milioni e 266 mila, al netto del rimborso Ici prima casa, che comunque risulta inferiore rispetto al gettito derivante prima dell’abolizione dell’imposta.
Paradosso
. Insomma, rispetto a sei anni fa, Il Comune ha a disposizione 15 milioni di euro in meno. Nel 2003 lo Stato inviava in media 336 euro per ogni cittadino. Adesso ne arrivano 287, con una differenza di quasi 50 euro. Un vero paradosso, considerando che in questo periodo l’inflazione ha galoppato. Eppure le spettanze diminuiscono di anno in anno. Guardando ancora al pro-capite, nel 2008 per Venezia c’erano circa 296 euro a cittadino; nel 2007, 333; nel 2006, 332; nel 2005, 335; nel 2004, 331; nel 2003, 336.
Salti mortali
. Per mantenere lo stesso livello di servizi, il Comune di Venezia deve fare insomma i salti mortali. «Abbiamo a disposizione alcune entrate extra - spiega il vicesindaco Micghele Mognato - come quelle del Casinò. Il problema, però, è che in questi tempi di crisi servirebbero molte più risorse. Dobbiamo fare fronte alle sempre più numerose richieste nel campo sociale. Le domande di accesso al minimo vitale, ai contributi all’affitto, al reddito e quant’altro si sono impennate. E per noi non è facile garantire un aiuto a tutti».
Altri Comuni
. I più grandi Comuni veneziani dal punto di vista delle spettanze se la passano peggio del capoluogo. Portogruaro ha subito il taglio più consistente. Dal 2003 al 2009 i trasferimenti sono diminuiti del 28 per cento. Non va molto meglio a Mirano (meno 24,5 per cento), San Donà (meno 22,8), Spinea (meno 21,1), Mira (meno 20,5), Chioggia (meno 20,9). Per questi Comuni far quadrare i conti è una impresa.
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