Siti d’azzardo si spacciano per il Casinò di Venezia
Il brand veneziano e le immagini della casa da gioco utilizzati per acchiappare clienti: segnalazioni continue

Sui social capita, sempre più spesso, di imbattersi in pubblicità che promuovono il gioco online al Casinò di Venezia. Alcune con le foto della sede di Ca’ Noghera o il logo della Casa da gioco.
Tutti evidenziano i bonus per i giocatori (di solito, 400 euro con 100 giri gratuiti). Il nome di Venezia finisce negli indirizzi da digitare sul computer o sullo smartphone. Un mondo del falso, perché questi siti non hanno niente a che fare con il Casinò di Venezia, regolamentato dalle leggi dello Stato italiano.
Ce lo confermano alla Casa da gioco veneziana dove spiegano che sono decine ogni settimana le segnalazioni di cittadini che chiedono se c’entra il Casinò con questi siti. Segnalazioni arrivate anche al nostro giornale.
Richieste di oscurare
Dalle segnalazioni partono le verifiche e, ci viene spiegano, la Casa da gioco provvede, con una media di una segnalazione a settimana, a chiedere l’intervento delle autorità, dall’Agcom ai dipartimenti del Ministero dell’Interno. Per oscurare i siti.
Oppure partono le segnalazioni con richiesta di blocco alle multinazionali che controllano i social network, da Facebook e Instagram a TikTok. Ma per un sito di gioco online che viene chiuso, tanti altri vengono aperti.
«Sono favoriti dall’intelligenza artificiale e dai Bot (programmi che svolgono attività ripetitive al posto degli umani). Una lotta impari, insomma», ci dicono dal Casinò. Ma l’importante è che i cittadini capiscano che certe pubblicità di piattaforme di gioco d’azzardo non hanno nulla a che fare con il gioco legale.
Sul sito dell’Agenzia delle Dogane ci sono ben 10.866 siti di gioco online oscurati: ritroviamo le parole “casino venetian”, “casino venice”, “pokercasinovenezia”, per citarne alcuni.
I dati dell’azzardo in provincia
La provincia di Venezia è fanalino di coda del gioco d’azzardo in Italia ma ha visto un aumento del 16 per cento dei soldi spesi per tentare la fortuna.
Gli ultimi dati dal “libro nero del gioco d’azzardo “di Federconsumatori e Cgil. Se nel 2022 la spesa in gioco d’azzardo nel Veneziano è stata di 553 mila euro, nel 2024 il dato è salito a 641 mila euro.
La spesa pro capite è passata dai 921 euro del 2022 ai 1.067 euro del 2023. I giocatori delle piattaforme online, che stanno proliferando come funghi a scapito anche delle videolottery in bar e sale slot, sono per il 35,5 per cento concentrati nel capoluogo e per il 64,5% nel resto della provincia.
Occorre vigilare perché il rischio è di cadere nel gioco patologico e di rovinarsi la vita. Da evidenziare anche l’uso spregiudicato del nome della città. Il nome di Venezia non è solo abbinato ai casinò online ma anche a fantomatici servizi di trasporto e feste, per esempio, di Carnevale. Ma non hanno nulla a che vedere con la sua organizzazione. —
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