Casinò, boom di clienti cinesi, "Portano il 40% degli incassi"
«La clientela cinese rappresenta il 40 per cento del nostro fatturato». Così Vittorio Ravà, il nuovo amministratore delegato dei due casinò di Venezia e di Ca’ Noghera, mercoledì sera alla festa per l’undicesimo compleanno della sede di terraferma. E annuncia: presto apriremo un ristorante cinese nella sede di Ca' Noghera

Orsoni e Ravà al taglio della torta per gli 11 anni del casinò
MESTRE «La clientela cinese rappresenta il 40 per cento del nostro fatturato. Per questo li ho ringraziati». Vittorio Ravà, il nuovo amministratore delegato della società che gestisce i due casinò di Venezia e di Ca' Noghera è un tipo risoluto e mercoledì sera davanti alla torta per festeggiare l'undicesimo compleanno della sede di terraferma, con accanto il sindaco Giorgio Orsoni, ha ringraziato senza tanti giri di parole la comunità cinese, attirandosi però qualche fischio tra il pubblico, al 99 per cento veneziano. Circa mille persone che hanno seguito prima lo show di Carlo & Giorgio e poi la festa di compleanno diventata quasi «cinese». «Guardi - dice Ravà - il mio principale obiettivo - quello di soddisfare il cliente e quindi credo che presto apriremo un ristorante cinese nella sede di Ca' Noghera».
La risolutezza del nuovo amministratore delegato, ex Benetton e Fiat Auto, è pienamemte condivisa dal sindaco Giorgio Orsoni, principale sponsor del manager che ha preso il posto di Carlo Pagan, approdato con uno stipendio da 430 mila euro l'anno al casinò di Campione d'Italia. «Mi pare che Ravà stia facendo un ottimo lavoro - dice Orsoni dopo un giro tra i tavoli e le slot machine - e ha il mio pieno appoggio. Stiamo crendo delle iniziative per attirare nuovi clienti con una diversa mentalità».
E i primi dati dal nuovo corso sembrano dare ragione a Ravà: più 8% di ingressi nei primi venti giorni di agosto con un aumento del fatturato che in molti sperano possa contribuire a coprire il «buco » di circa 5 milioni di euro registrati nel primo semestre 2010. Uno degli obiettivi dettati dal sindaco all'Ad è quello del rilancio della sede storica di Ca' Vendramin Calergi che ha inaugurato un mese di «porte aperte». «Sì ingresso gratuito dal 23 agosto - dice Ravà - perché settembre è un mese ricco di eventi per Venezia e noi vogliamo riportare il casinò al suo ruolo centrale della vita veneziana facendolo conoscere ad un pubblico più vasto. L'iniziativa è appena partita ma i primi dati sono confortanti».
«Ma la vera scommessa - sottolinea l'amministratore delegato - è quella di adeguare la performance della sede veneziana a quella della terraferma». Sfida non da poco visto i numeri di Ca' Noghera che in undici anni di attività ha attirato qualcosa come nove milioni di giocatori. Per cercare di raggiungere l'impervio obiettivo Ravà potrà giocare la carta vincente rappresentata dai tornei di poker Texas Hold'Em, che già a Venezia hanno portato centinia di giocatori da tutto il mondo.
«Si questi tornei sono ottimi anche dal punto di vista del ritorno pubblicitario » - conferma Ravà. Molti infatti sono i tornei trasmessi dai canali televisivi privati come Italia 1. E su questo fronte la bellezza e la storia di Ca' Vendramin Calergi può fare la differenza sulla location da scegliere. La conorrenza non manca: il casinò Perla di Nova Gorica ha appena inaugurato una nuova poker room con 30 tavoli e punta ad entrare nei circuiti più importanti a livello mondiale del poker texano.
E la Hit, la società slovena che gestisce numerosi casinò, può contare anche sull'ospitalità, avendo a disposizione hotel a 4 stelle per ogni casa da gioco. La partita, nel lungo periodo, si gioca anche su questo campo dove invece i casinò di Venezia sono in difficoltà. Forse sarebbe il caso di farci un pensierino, magari in vista del possibile trasferimento della casa da gioco di Ca' Noghera nel vicino quadrante dell'aeroporto. A RIPRODUZIONE RISERVATA
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