Campo sinti, il Comune vince al Consiglio di Stato
I giudici: "Sul villaggio in via Vallenari fatte scelte corrette". E il Pd bacchetta la Zaccariotto
il campo Sinti
Il Consiglio di Stato dà ragione, su tutto il fronte, al Comune sulla vicenda del campo sinti di via Vallenari. In parte respinge e in parte dichiara inammissibili i ricorsi - alle sentenze del Tar - presentati dal comitato «No campo nomadi». «È l’ennesima conferma che abbiamo agito nel rispetto della legge», ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali Sandro Simionato.
Nella sostanza il Consiglio di Stato sostiene che le scelte del Comune sono state corrette e vanno nella direzione indicata dal Comitato europeo per i diritti sociali che ha confermato nei confronti dell’Italia l’obbligo di favorire l’accesso dei nomadi nelle case pubbliche.
Scrive il Consiglio di Stato nelle sue motivazioni: «L’area dove il Comune di Venezia ha inteso collocare il villaggio riservato ai nomadi sinti è specificamente destinata alla realizzazione di un campo nomadi in forza della variante al Piano regolatore generale del 1999 e approvata dalla Regione Veneto (...). È necessario altresì precisare che l’espressione utilizzata dalla predetta variante “campo nomadi” non implica, come mostrano di ritenere gli appellanti, la previsione urbanistica che si riferisca solo alla realizzazione di un campo di sosta, dotato di bagni in comune, acqua, luce e servizi per la sosta, per ricevere i nomadi e non anche ad un campo diversamente strutturato con piccole unità immobiliari stabili con le necessarie opere di urbanizzazione e i servizi indispensabili e, quindi, in grado di favorire la tendenza alla stanzialità dei nomadi sinti. Del resto, questo orientamento del Comune (al di là delle opinioni che qui non rilevano e che si possono coltivare in ordine alla opportunità di ospitare i nomadi in insediamenti di natura mista nei quali sono presenti clementi di stabilità e non solo le tradizionali opere dirette a favorire solo la sosta breve), è comunque doveroso se si considera la specifica decisione del Comitato europeo per i dirittio sociali che ha confermato l’obbligo dell’Italia a favorire l’accesso dei nomadi alle case pubbliche...».
Sul fronte delle dimensioni del campo il Consiglio di Stato scrive: «La collocazlone del campo nell’area prescelta dal Comune è pienamente legittima e non può essere posta in discussione in questa sede... La tipologia dell’intervento rientra tra quelli previsti dalla legge regionale n. 54».
«Qualunque strada scelga la giunta Cacciari commette delle illegalità. Adesso forzeranno la mano per portare i sinti all’interno del campo adducendo motivi sanitari - spiega il capogruppo leghista in Consiglio, Alberto Mazzonetto - Noi continueremo ad opporci in maniera legale». Pronta a scendere in piazza anche l’Alleanza di Centro. Dice Teodoro De Stefano: «Venerdì prossimo organizzeremo una manifestazione a Favaro contro la scelta del campo e a favore di quei veneziani che non riescono ad entare in una casa popolare».
«Irrituale». Così i consiglieri provinciali Pd - in un’interrogazione alla presidente Zaccariotto - definiscono il provvedimento con il quale il dirigente dell’Urbanistica ha sospeso le autorizzazioni alla cabina elettrica per dare energia al campo sinti: sospensione irrituale perché «non conforme all’atto di indirizzo 2005/00006, considerato anche il fatto che ci sono state 3 sentenze del Tar e una del Consiglio di Stato avverse ai ricorrenti e che quindi l’atto di sospensiva non doveva essere emesso».
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