Calatrava. "Il Ponte della Costituzione? Fra stazione e piazzale Trentin"
Cacciari propone nuovi nomi per l’opera di Calatrava e il terminal auto «Niente inaugurazione colpa delle proteste»
«Si chiamerà ponte della Costituzione, in omaggio ai sessant’anni della Carta costituzionale. La mancata inaugurazione? E’ un danno per la città, non certo per me che odio i tagli dei nastri». Il sindaco Massimo Cacciari annuncia ufficialmente che il quarto ponte sul Canal Grande «non sarà inaugurato, né ora né mai». Il motivo? Le contestazioni a cui «non è pensabile di esporre il presidente della Repubblica».
Il Capo dello Stato dunque sarà a Venezia come previsto il 18 settembre, per partecipare a un convegno sui sessant’anni della Costituzione organizzato dalla Fondazione Pellicani a palazzo Ducale. La conferma ufficiale è venuta ieri mattina dopo un lungo colloquio tra Cacciari e lo stesso presidente. Ma la cerimonia di inaugurazione della nuova opera è definitivamente saltata. Il sindaco ha ieri espresso il suo rammarico perché «una occasione positiva per Venezia è stata trasformata in una manifestazione negativa, tra l’altro per una richiesta l’ovovia per i disabili, già soddisfatta nei fatti. Uno «stop» che, riferisce il sindaco, ha amareggiato anche il progettista dell’opera, l’architetto spagnolo Santiago Calatrava. «Lui è dispiaciutissimo per la mancata inaugurazione, anche perché è amico personale del presidente Napolitano», dice Cacciari. E aggiunge: «Credevo che fosse un onore per la città vedere inaugurato un nuovo ponte dal presidente della Repubblica. Invece non è così. Eppure il ponte è un’opera di altissima qualità, che sarà una grande attrattiva anche sotto il profilo turistico». Ponte della Costituzione, dunque. E piazzale Roma, che ricorda gli anni del Fascismo, dovrà anch’essa cambiare nome. «Lo intitoleremo a Silvio Trentin, partigiano e antifascista», propone Cacciari.
Quando sarà possibile allora camminare sul nuovo ponte, il cui collaudo risale al 30 giugno scorso? «Questione di giorni, adesso decideremo», dice l’assessore ai Lavori pubblici Mara Rumiz. Il ponte potrebbe essere già aperto al pubblico nei giorni della Regata Storica. O forse la settimana successiva. Fatto sta che la struttura, che ha avuto negli ultimi anni vita piuttosto travagliata, è adesso completata e ben visibile dalle migliaia di veneziani e turisti che ogni giorno ci passano sotto con il vaporetto. Polemiche infinite sui tempi e sull’aumento dei costi hanno accompagnato la strada del ponte di Calatrava, architetto specialista in ponti e autore del restyling della sua città, Valencia. Nel caso veneziano il cammino è stato complicato dalla burocrazia e da scelte discutibili, che ne hanno affidato la realizzazione all’asta con il sistema del maggior ribasso, come si trattasse di un ponte autostradale in calcestruzzo. Problemi ci sono stati fin dall’inizio per la tenuta delle fondazioni, la realizzazione dello scheletro in acciaio, il trasporto, gli errori di calcolo, le difficoltà di montaggio. Adesso il ponte è finito, ed è forse il più importante segno dell’architettura contemporanea alla porta della città. Scalini in pietra d’Istria, pavimento e balaustre in cristallo, rivestimenti in ferro.
Dodici anni di progetti e lavori, costo totale, circa 11 milioni di euro a cui secondo il consigliere comunale di An Raffaele Speranzon ne vanno aggiunti altri 12 per i contenziosi tra imprese. Il ponte collegherà piazzale Roma alla stazione e ai nuovi uffici della Regione in Ferrovia.
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