Calatrava, è la volta buonaapre a giugno senza ovovia

"Ci vorrà ancora circa un mese di lavori e anche se non voglio indicare date, siamo indubbiamente vicini". L’assessore Rumiz fissa l'inaugurazione nella prima metà di giugno. Il ponte aprirà al pubblico prima della sistemazione dell’ovovia per il passaggio dei disabili, i cui lavori procedono più lentamente. Ma saranno adottate misure per favorire il passaggio
Sarà la prima metà di giugno - con ogni probabilità, anche se, dopo i ritardi accumulati, la scaramanzia è d’obbligo - il periodo in cui verrà finalmente inaugurato il ponte di Calatrava. Meno di due mesi, dunque, per poterlo attraversare.


«Ci vorrà ancora circa un mese di lavori - conferma anche l’assessore ai Lavori Pubblici, Mara Rumiz - e anche se non voglio indicare date, siamo indubbiamente vicini». Ma basta osservare, da piazzale Roma, lo stato di avanzamento dei lavori, per rendersi conto visivamente, che la silhouette del quarto Ponte è pienamente definita, che le «torri-varo» provvisorie che ne appesantivano la struttura sono ormai state rimosse e che il vero lavoro rinasto è quello della definitiva posa in opera, con un lavoro certosino e artigianale, dei gradini in vetro dell’opera, dotati anche si superficie antiscivolo.


L’altra novità - che era nell’aria - è che il Quarto Ponte sarà aperto al pubblico prima dell’installazione dell’ovovia per il passaggio dei disabili, il cui posizionamento procede con più lentezza - nonostante si sia lavorando sulla staffa di aggancio alla struttura - e sarebbe decisamente bizzarro avere l’opera conclusa e pronta per essere finalmente aperta e tenerla ferma in attesa di questa ulteriore struttura.


«E’ possibile che il ponte si aprà senza ancora l’ovovia funzionante - ammette l’assessore Rumiz - ma in questo caso cercheremo di adottare misure che consentano comunque di favorire il passaggio delle persone diversamente abili. Con l’assessore alla Mobilità Enrico Mingardi stiamo anche studiando quei provvedimenti legati anche a piazzale Roma che possano rendere più agevole per chi arriva l’avvicinamento al Quarto Ponte».


Mercoledì sera sarà anche effettuata la prova delle luci nell’arco inferiore, con i neon inseriti nel parapetto in vetro del ponte, che, accesi, lo faranno apparire come una lama luminosa nel buio.

Si sta già montando il corrimano di ottone ed è ormai quasi interamente posizionato il rivestimento in pietra d’Istria della spalla sul lato di piazzale Roma.


Ma già adesso il ponte di Calatrava - al di là delle polemiche per costi e ritardi eccessivi che nessuno potrà cancellare e un’utilità ancora tutta da dimostrare, anche se l’ultimo studio sui flussi darebbe in questo senso risposte positive - appare comunque, pur nel suo tracciato in parte asimmetrico, definito nelle sue linee e nella sua leggerezza, un’opera che comunque segna architettonicamente l’area d’ingresso della città - là dove il peso e l’importanza della sua storia è meno condizionanti - che tra il garage comunale e il disegno razionalista della stazione ferroviaria di Santa Lucia e dell’ex sede compartimentale, non offre certamente l’immagine migliore di Venezia.


Ma, a questo punto, altro non si aspetta che questo Quarto Ponte sia finalmente a portata di cittadino, perché ciascuno possa valutare fino in fondo se questi anni di tribolazioni e polemiche siano almeno serviti a dare alla città un’opera di architettura contemporanea che in buona parte li giustifichi.

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