Ca’ Foscari, occupata anche la sede di San Sebastiano. Gli studenti: «La rettrice si dimetta»

Il presidio organizzato dai pro-Pal, a cui hanno partecipato diverse organizzazioni, tra cui il Fronte della gioventù comunista

Maria Ducoli
Le tende nella sede di San Sebastiano (Foto Interpress)
Le tende nella sede di San Sebastiano (Foto Interpress)

All’Università Ca’ Foscari di Venezia s’accende la contestazione studentesca. Oltre all’occupazione del cortile della sede centrale organizzata dal collettivo Liberi Saperi Critici (Lisc), le tende sono arrivate anche nella sede di San Sebastiano. A piantarle, gli “studenti per la Palestina libera” come si sono definiti nei manifesti appesi per la città, diversi dei quali appartenenti al Fronte della Gioventù Comunista, ma anche di altre realtà.

«Siamo tutti consapevoli di quello che sta accadendo e riconosciamo la complicità di Ca’ Foscari nel genocidio del popolo palestinese. Crediamo quindi che sia necessario prendere posizione contro i rapporti dell’ateneo con l’industria bellica» spiegano gli studenti.

Le rivendicazioni

I giovani vanno dritti al sodo nello spiegare le loro rivendicazioni: «le dimissioni della rettrice Tiziana Lippiello dalla fondazione Med-Or o, in alternativa, dai suoi incarichi istituzionali» ma anche «l’interruzione di tutti i rapporti del nostro ateneo con lo Stato e le università israeliane  e le aziende dell’industria militare». 

Non solo, gli studenti pro-Pal chiedono anche «la condanna ufficiale da parte dell’ateneo del genocidio del popolo palestinese ad opera di Israele e dei 76 anni di occupazione che lo hanno preceduto. 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia