Bossi e Tremonti paralizzati dalla crisi
«Cialtroni, vergogna» e «Andate a lavorare», nuove contestazioni ai ministri
La contestazione dei militanti del Pd verso Bossi e Tremonti, sul terrazzo dell’albergo (a destra), circondati dalle guardie del corpo
CALALZO DI CADORE. Insulti e timori per Bossi, Tremonti e Calderoli. La giornata veneta dei tre ministri è stata davvero pesante. Anzitutto per quegli slogan mal dirigeriti, lanciati dalle auto di passaggio davanti all'Hotel ferrovia che li ospitava: «Cialtroni, siete tutti Cialtroni», «Vai a casa, andate tutti a casa, «Giulio, sei finito». Per la verità, il ministro dell'economia ha ricevuto dal pubblico anche gli auguri di buon compleanno. Bossi si è solo scomposto quando si è presentata la Rai per raccogliere un innocente commento. «Vaffa...» è stata la sua stizzita e colorita reazione.
Era ormai sera e l'attesa cena di compleanno (64 anni per Tremonti) l'hanno dovuta consumare lontano dalla protesta del Partito Democratico, a Calalzo. Sotto l'albergo di Gino Mondin, infatti, il Pd ha inscenato, per tutto il pomeriggio, un sit in particolarmente colorito ed assordante, chiedendo al Governo - attraverso il consigliere regionale Sergio Reolon - di non tagliare la montagna, in particolare i suoi servizi. Tra i manifestanti si è inserito anche il leghista Mondin, dicendo, davanti alle telecamere, di comprendere i motivi di preoccupazione degli «avversari». «Qui peraltro siamo tutti amici», ha puntualizzato Mondin.«Tra noi sì, non con il Governo» gli ha risposto Reolon.
In quel momento, Tremonti, Bossi e Calderoli stavano terminando un frugale pranzo (insalatina e poco più) nel ristorante dell'hotel. Se ne sono andati dalla porta del garage. Tra un piatto e l'altro hanno trovato modo di puntualizzare il loro pensiero sulla crisi economica. «I ministri sono preoccupati per la situazione economica. Ma molto, molto, davvero molto» ha riferito l'ex parlamentare della Lega, Erminio Boso, anche lui commensale. «Tremonti è preoccupato per le Borse europee, per il casino che possono fare la Merkel e Sarkozy» ha continuato Boso, riferendo inoltre che Tremonti «continuava a chiedere ad un suo collaboratore l'andamento delle Borse sia americana che europee. E quando ha visto l'andamento di quella tedesca e americana, ha detto: adesso, sacramento, tocca alla Francia». Boso, si sa, va preso con le pinze. Ma un tanto è quello che ha riferito ai giornalisti. Boso, infatti, ha subito precisato: «In verità i nostri ministri sono molto pessimisti, sono spaventati, ma voi non scrivetelo. Si sta mettendo male perché i mercati non hanno creduto alle proposte di Sarkozy e Merkel».
E Tremonti avrebbe aggiunto (usiamo il condizionale, avendolo riferito Boso): «Alla fine questi signori devono fare gli eurobond se vogliono salvarsi».
Dulcis in fundo? In serata, a Forni di Sopra, Tremonti, alla sua prima uscita pubblica dopo la Manovra Bis, richiesto di un intervento, si è limitato a dire: «Solo due parole, in latino: Fiat Lux». S'inaugurava un elettrodotto, ma quelle due parole possono essere interpretate in tanti modi.
In precedenza si erano dovuti sorbire anche la contestazione del sindaco Pdl di Calalzo che ha spiegato uno striscione in cui invitava a cambiare la legge elettorale.
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