Bolletta pazza del gas, Enel costretta ad annullarla e risarcire il cliente

Rimborsato grazie all’opposizione di Adico un 50enne che si era visto recapitare una fattura di oltre 3.500 euro

Marta Artico
Carlo Garofolini con una bolletta del gas
Carlo Garofolini con una bolletta del gas

Quando ha visto quella bolletta del gas, di poco inferiore a 3 mila euro, è rimasto di sasso. Perché quando sei un operaio e hai una famiglia, certi importi corrispondo quasi a due stipendi.

E’ questo l’incubo vissuto da D.B., 50enne mestrino che qualche mese fa si è visto recapitare a casa una fattura di Enel Energia da infarto, vicina, come detto, ai 3 mila euro.

Ora, però, dopo essersi rivolto all’Adico, l’uomo ha risolto i suoi problemi. «Non solo quella cifra è stata annullata» spiega l’ufficio dell’associazione mestrina «perché i consumi stimati da Enel erano assolutamente superiori a quelli reali, ma D.B. riceverà presto anche il rimborso della rate già versate (circa 650 euro) dopo aver chiesto la dilazione del pagamento. Noi continuiamo la strenua battaglia per contestare le bollette “pazze” del gas ricevute da un’infinità di utenti dopo la scadenza dell’offerta».

Prosegue Adico: «Purtroppo, però, nella prima fase molto spesso Enel Energia nega le richieste dell’associazione specificando di aver comunicato al cliente la modifica delle offerte. Una circostanza che noi continuiamo a contestare perché le persone che si sono rivolte all’associazione negano di aver mai ricevuto alcun messaggio».

Adesso dopo le diffide inviate al fornitore con la richiesta di ricalcolare le bollette seguendo le precedenti tariffe, e non quelle astronomiche applicate successivamente, e dopo le denunce presentare alla Guardia di Finanza, sono iniziate le conciliazioni con Arera che vengono per lo più rinviate in attesa della decisione dell’Antitrust, prevista per metà luglio, circa la possibilità di considerare pratiche commerciali scorrette quelle applicate da Enel.

«Alle udienze con Arera»  commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico «ci attendevamo sinceramente una disponibilità diversa da parte dei conciliatori alcuni dei quali, invece, non ci sembrano ben disposti nei confronti dell’utente. Noi continueremo a lottare con fiducia per ottenere giustizia, forti anche dei successi che abbiamo ottenuto per alcuni iscritti. Resta l’amarezza per una vicenda che sta mettendo in gravissime difficoltà economiche molte famiglie e molti anziani».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia