Beni demaniali, ecco la lista dei desideri
Dall'Arsenale alle isole, il Comune di Venezia invia l'elenco dei siti che vorrebbe acquisire. Ci sono i Giardinetti reali, la Caserma Pepe la Celestia, il Lazzaretto Nuovo, Sant’Andrea
Il Lazzaretto nuovo
VENEZIA. Dall'Arsenale alla laguna, il Comune ha pronta la «lista della spesa», già inviata a Roma, dei beni dello Stato che vorrebbe acquisire attraverso il federalismo demaniale. Nell'elenco i Giardinetti Reali, la Caserma Pepe al Lido, la Celestia, il complesso di San Cosma e Damiano.
Tra i desiderata, le aree che si affacciano sulla laguna. «Il Magistrato alle Acque - ha anticipato del resto il sindaco Giorgio Orsoni presentando il bilancio dei primi cento giorni di amministrazione ai veneziani - dovrebbe essere un ufficio comunale, perché la laguna è un'area che dev'essere sotto il controllo diretto del Comune). La lista stilata di concerto con l'Assessorato al Patrimonio, dovrebbe poi servire di riferimento a quella che l'Agenzia del Demanio e il Ministero dell'Economia dovrebbero predisporre nei prossimi mesi per decidere appunto quali beni dello Stato potranno esssere ceduti alle amministrazioni locali, in base a un piano di valorizzazione, i cui benefici andranno per tre quarti ai Comuni e per un quarto all'amministrazione centrale.
Si sa già, però, che l'Arsenale non verrà inserito nell'elenco nazionale dei beni cedibili, per la sua valenza storica e architettonica e perché a parte di esso è ancora fortemente interessato il Ministero della Difesa, che lo detiene e che ha creato una società ad hoc per la valorizzazione delle sue proprietà. Per questo il Comune cerca di aggirare l'ostacolo, chiedendo allo Stato - con il suo elenco - non l'intero Arsenale, ma parte di esso, che in parte già utilizza, o aspira a fare. Nella lista ci sono dunque le Tese della Novissima, ma anche quelle di San Cristoforo, per la quale dovrebbe presto essere stipulata già una concessione che consenta al Comune di utilizzarle per farne il nuovo spazio per l'arte contemporanea gestito dalla Fondazione Musei Civici. Nel «menù» di Ca' Farsetti, anche la Torre di Porta Nuova, recentemente recuperata dopo l'intervento di Arsenale Venezia spa - la società mista creata da Comune e Demanio proprio per il recupero dello storico complesso - e che dovrebbe essere aperta al pubblico, limitatamente ai primi due piani, già in occasione della prossima Biennale Architettura di settembre.
Ma nella lista del Comune c'è anche l'ex monastero di Sant'Anna - che il Comune vuole recuperare a fini abitativi - e, come detto, la Celestia (già sede dell'Archivio comunale). Inoltre, la Torre Massimiliana di Sant'Erasmo, l'isola del Lazzaretto Nuovo e appunto la cinquecentesca ex Caserna Pepe del Lido, il più importante manifatto storico, architettonico e militare dell'isola. Ma si parla anche della Batteria Rocchetta degli alberoni e del Ridotto ottocentesco di San Nicolò.
Nella lista comunale anche l'isola di Sant'Andrea, da valorizzare a fini turistici, in attesa di capire cosa capiterà con il vicino idroscalo, che anche i militari sarebbero interessati a valorizzare, con la creazione di un porticciolo per la mautica da diporto. Strategico però è come detto è l'interesse per l'Arsenale e non a caso è slittata a settembre l'assemblea dei soci di Arsenale Venezia spa, sperando per allora di sapere su cosa poter contare sul piano dei «contenitori» per impostare i nuovi programmi di attività della società, o, al contrario, decidere di scioglierla, se le decisioni ministeriali non le consentiranno di operare e il ruolo del Comune sarà marginalizzato. Per ora si va avanti con l'ordinaria amministrazione e i, pochi, fondi a disposizione.
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