Benetton produrrà in Serbia

Il governo di Belgrado offre una fabbrica a costo zero
Una foto d’archivio dello stabilimento Niteks di Nis in Serbia
Una foto d’archivio dello stabilimento Niteks di Nis in Serbia
TREVISO.
Mentre la Fiat minaccia di esportare la produzione in Canada, il gruppo trevigiano Benetton - con l'abituale discrezione - starebbe per siglare un accordo per aprire un polo produttivo con seicento addetti in Serbia, grazie alle allettanti agevolazioni offerte da Belgrado.


Lo confermano le autorità municipali della città di Nis ed alcune fonti del governo serbo, che però precisano che le trattative non si sono ancora concluse.


L'indiscrezione, già trapelata lo scorso luglio quando una delegazione trevigiana aveva visitato la Serbia, sembra tuttavia giunta alla definizione: il governo serbo ha offerto al gruppo tessile di Ponzano il sito industriale dismesso della Niteks, reduce da una fallimentare privatizzazione recentemente annullata dal governo di Belgrado. Previsti anche significativi incentivi per la riassunzione degli oltre seicento adetti, attualmente in ferie forzate: si parla di cifre che oscillano tra i quattromila e i diecimila euro per ciascun dipendente riassunto, in un paese dove la paga media di un operaio è di ottomila dinari mensile, meno di ottanta euro. Previsti anche sconti fiscali. Praticamente, una fabbrica a costo zero.


A queste condizioni, chiunque ci penserebbe. A favore del sito produttivo in Serbia ci sarebbero la relativa vicinanza con il Nordest d'Italia e una facilità di accesso autostradale strategica per tutto il quadrante dei Balcani. La città di Nis si trova cento chilometri a sud di Kragujevac, dove la Fiat produrrà il suo nuovo monovolume.


Dal gruppo Benetton, finora, nessun commento. Ma la notizia del probabile accordo è stata rilanciata nei giorni scorsi da un'emittente televisiva locale serba e confermata dalle autorità locali della città di Nis e da una fonte governativa. Tra le possibilità offerte alla Benetton l'acquisto diretta del sito industriale oppure la costituzione di una società mista con il governo di Belgrado.


I più importanti siti produttivi Benetton attualmente si trovano in Tunisia e Croazia per l'area mediterranea e in India e Cina per l'area pacifica. Complessivamente, producono 160 milioni di capi di abbigliamento, distribuiti in oltre centoventi paesi per un volume complessivo di ricavi pari l'anno scorso a 2,05 miliardi di euro. La strategia del gruppo industriale, annunciata dal presidente Luciano Benetton, è quella di un «federalismo industriale» che avvicini la produzione al mercato per macro aree geografiche. In questo senso, l'investimento a costo zero in Serbia sarebbe perfettamente in linea con la strategia dell'azionista. L'obiettivo è quello di dare maggiore equilibrio ai ricavi, attualmente provenienti per il 45% dall'Italia, per il 33% dal resto d'Europa, per il 16% dall'Asia e per il 4% dalle Americhe.

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