Arrestato il killer di prostitute. Ritrovati i corpi delle due escort e l'arma dei delitti: è una balestra

L'uomo arrestato la notte scorsa a Padova - Ramon Berloso, goriziano di 35 anni - ha indicato agli inquirenti il luogo dove erano seppelliti i cadaveri delle due escort. Poi ha fornito le indicazioni necessarie per il ritrovamento dell'arma utilizzata nei delitti: una balestra. Le vittime sono Ileana Vecchiato, di 28 anni, e Diana Alexiu, di 24
Ramon Berloso nella foto segnaletica dopo la cattura
Ramon Berloso nella foto segnaletica dopo la cattura
Un ultimo inutile tentativo di raggiungere Milano e da lì il Brasile, finito malamente, lunedi notte, in stazione a Padova. Ramon Berloso, 35 anni, goriziano in fuga da domenica è considerato un serial killer di escort. Ha confessato di essere l'assassino di Ilenia Vecchiato, 28 anni, di Marcon e di Diana Alexiu, (23), romena, residente a Desenzano sul Garda. Ragazze che ha ucciso a bastonate e a colpi di balestra. I cui corpi ha sepolto in riva ad un torrente, nudi, per farli decomporre più velocemente. Qualche ora prima di essere preso, aveva confessato all'ex cappellano del carcere minorile di Treviso di aver commesso «qualche cosa di grave» e che «se mi prendono non ci vediamo più». Pochi minuti per questa confessione e poi la fuga è ripresa.


Ramom Berloso è stato fermato in tempo, prima che altre ragazze finissero sotto i suoi colpi. Uccideva per denaro. Così ha detto agli inquirenti dopo l'arresto. Denaro, è la parola che fa scattare la molla dell'assassino. Berloso non ha un lavoro non ha soldi e vuole vivere bene. Pensa alla rete, alle prostitute e si trasforma in killer. In un serial killer dicono gli investigatori. La prima preda è Ilenia Vecchiato, 28 anni, di Marcon. La contatta e si incontrano intorno all'8 di marzo. La ragazza lavora tra Mestre e Bologna. Con la sua Gran Punto di colore nero raggiunge il Friuli. Ad Aiello, in provincia di Udine dove vive Berloso, incontra il suo assassino. L'uomo porta la ragazza in un casolare di campagna fra Villesse e Aiello del Friuli. Prima la colpisce con un bastone, poi con un colpo di balestra. Si tiene l'auto, il telefonino e diecimila euro che trova all'interno dell'auto. Almeno dice lui di aver trovato tutto quel denaro.


Poi spoglia il cadavere e lo seppellisce sotto un viadotto, sul greto del torrente Torre a pochi chilometri da dove abita. Nessuno si accorge di nulla. Il 9 marzo la mamma di Ilenia denuncia la scomparsa della ragazza. Passano oltre due mesi. Periodicamente lui va a controllare se il corpo di decompone. Finisce i sodli della ragazza. Si sposta anche con un'altra auto rubata, una Pegeout. Gli investigatori scopriranno poi che ha contattato la ragazza con il cellulare trovato in questa auto. L'epilogo della vicenda il killer inizia a scriverlo quando decide di uccdiere un'altra volta. Contatta, utilizzando il cellulare di Ilenia, Diana Alexiu. Si tratta di una giovane escort romena di Desenzano sul Garda. È il 20 maggio. Lei arriva a Palmanova, si appartano nel casolare e lui la uccide con dei colpi di balestra allo stomaco. Seppelisce il cadavere spogliato accanto a quello di Ilenia e si tiene l'auto con cui si sposta per tra volte. Una anche per raggiungere Desenzano e andare a rubare nella casa di Diana senza riuscirci.


Gli investigatori troveranno sul biglietto autostradale le sue impronte. Il 26 giugno la svolta. Il fratello di Ilenia che vive in Romania arriva in Italia per cercare la sorella. Denuncia la scomparsa. Il 29 giugno la X5 viene trovata a Cervignano. Nel frattempo lavorando sui tabulati del cellulare di Diana si arriva al numero di Ilenia e si scopre che a utilizzare i due telefonini è Berloso identificato dall'impronta sul biglietto autostradale. L'uomo domenica è in cerca di soldi, contatta una nuova escort. Carabinieri e polizia cercano di bloccarlo ad Aiello. Ma lui, che viaggia sull'auto di Ilenia, dopo un inseguimento abbandona la Gran Punto e scappa a piedi. Lunedì l'arresto.

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