An, proposta choc a Mirano: "Via la statua dei partigiani"
An: "Quel monumento identifica una sola parte politica". E in città scoppia la polemica
MIRANO. «Via il monumento del partigiano dalla piazza». Proposta choc di An. Nella Mirano che ai martiri della Resistenza ha dedicato la piazza centrale la proposta di «An verso il Pdl» ha l’effetto di una bomba in un negozio di cristalli. «Quel monumento - sostiene An - identifica una sola parte politica».
«La piazza torni agli albori - afferma il capogruppo Viviani Lorenzon - quel monumento identifica una parte politica, la guerra ha fatto morti da entrambe le parti». In città si è subito scatenato il putiferio. Anche perché, in una data già fissata da tempo, Mirano ospiterà il prossimo 12 dicembre, la manifestazione nazionale contro il razzismo indetta dall’Anpi, l’associazione dei partigiani d’Italia. Nella piazza che ricorda l’uccisione di 15 di loro tra il 1944 e il 1945, sono attese circa 3 mila persone. La proposta è una provocazione? Per An nient’affatto. Lorenzon anzi, fa riferimento a un manifesto apparso domenica, proprio sul monumento di piazza Martiri, accanto al quale restano da giorni tre carrelli di materiale, rimasugli del gioco dell’oca di qualche domenica fa. Sul cartello si legge: «Noi del Partito democratico ci chiediamo di chi sia questo deposito e se ha pagato l’occupazione del suolo pubblico. Questo è un monumento ai caduti in guerra, bisogna rispettarlo».
Il Pd nega la paternità del manifesto, affermando che si tratta di un pretesto architettato ad arte. In ogni caso per Lorenzon è lo spunto per partire all’attacco. «Riflettiamo sulla presenza di quel monumento in piazza, dopo oltre 60 anni. Tempo ne è passato, non ha più senso tenerlo lì. Sarebbe più indicata la sua collocazione in viale delle Rimembranze dove sono state poste tutte le anime che hanno contribuito alla nascita dell’Italia moderna».
Insomma, per An il partigiano dell’artista Augusto Murer, dopo circa 40 anni di esposizione, ha fatto il suo tempo e va riposto lungo il viale monumentale di Mirano, dove “riposano” (in maniera per la verità, neanche troppo decorosa) anche le statue di Giuseppe Mazzini e Vittorio Emanuele II. Il Pd definisce «oscena boutade» la proposta di Lorenzon, giurando di voler sollevare il caso in tutte le sedi possibili.
«E’ un assurdo - affermano Maria Rosa Pavanello e Roberto Artuso - frutto di un revisionismo del più squallido livello che vuole omologare chi ha dato la sua vita per la libertà e la democrazia a chi ha combattuto per un regime fantoccio di Hitler, criminale e sanguinario. Siamo sgomenti ma non sorpresi che parte di questa maggioranza voglia nascondere quel monumento che ricorda le radici stesse della storia di Mirano».
Per Luigi Gasparini, di Rifondazione comunista «quelli di An dovrebbero vergognarsi: sappiano che Mirano, loro malgrado, è e resterà antifascista. Che provino pure a spostare il monumento: la società civile non resterà a guardare. Si comprino anche un libro sulla Resistenza: la cultura e la memoria contribuiscono a evitare la nascita di idee malsane». Si dice offeso anche Bruno Tonolo, presidente dell’Anpi di Mirano: «Una chiara provocazione alla vigilia dell’appuntamento organizzato dall’Anpi nazionale - afferma - i cui dirigenti non sono pivelli qualsiasi, ma persone che hanno fatto la storia di questo Paese. Evidentemente qualche quarantenne dimentica troppo in fretta quanto successo».
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