Alcoa, braccio di ferro tra azienda e sindacati

Nulla di fatto dopo 10 ore di trattative serrate al ministero dello sviluppo economico per sbloccare la vertenza Alcoa. La multinazionale ha annunciato la cassa integrazione per tutti i lavoratori degli stabilimenti di Fusina e Portovesme. I sindacati: Il problema energia è risolto, bisogna impedire la chiusura. Lunedì l'assemblea dei lavoratori
Senza un accordo per la fornitura di elettricità a lungo termine a prezzi competitivi accettata dalla Commissione Ue, Alcoa riattiverà lunedì 11 gennaio il processo di cassa integrazione per i dipendenti di Fusina e di Portovesme. I due impianti italiani sono a rischio a causa della decisione della Commissione Europea dello scorso 26 novembre sulle tariffe elettriche italiane.

E' quanto afferma l'Alcoa in una nota che ricorda di aver lavorato con tutte le parti per trovare una soluzione energetica. Ai prezzi correnti dell'elettricità, nota Alcoa, gli impianti italiani perdono tra i 5 e gli 8 milioni di Euro al mese. "Con tali perdite la società non può continuare ad operare, in attesa di trovare una soluzione di lungo termine" aggiunge.


I sindacati di Alcoa in una nota sottolineano che "tutte le autorità competenti hanno riconosciuto che l'applicazione delle misure predisposte dal governo portano, a partire dal primo gennaio 2010, ad un costo dell'energia compreso in una forbice tra i 28 e i 32 Euro/Mwh, quindi completamente allineato con quello medio europeo. Pertanto, a nostro giudizio, il governo ha risposto in modo efficace alle richieste poste da Alcoa e sostenute dalle organizzazioni sindacali".


Le segreterie nazionali di Cgil, Cisl, Uil, Fim, Fiom e Uilm ribadiscono quindi che "la questione dei costi dell'energia per Alcoa è risolta" ma l'azienda "non ha voluto riconoscere questi risultati. L'azienda ha chiesto di avere ancora una decina di giorni di tempo per ulteriori verifiche ma, contemporaneamente, intende avviare immediatamente la procedura per la cassa integrazione per i lavoratori dei due stabilimenti di Portovesme e Fusina".

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