A Verona sindaco leghista dimissiona tutta l'opposizione

A Oppeano il primo cittadino dichiarati incompatibili tre consiglieri d'opposizione
Alessandro Montagnoli
Alessandro Montagnoli
VERONA. In politica ormai tutto è permesso, anche cacciare via chi non è d'accordo, alla faccia dell'invocata volontà popolare, o forse proprio per questa sorta di dittaura della maggioranza, spacciata per democrazia. Sono decaduti dalla carica e saranno sostituiti dai primi tra i non eletti i sei consiglieri comunali di minoranza a Oppeano (Verona), dichiarati incompatibili, per iniziativa dello sindaco leghista, Alessandro Montagnoli, che è anche parlamentare del Carroccio.


«Ieri a mezzogiorno - spiega l'on. Montagnoli - scadeva il termine per la decadenza, i 10 giorni di proroga concessi per presentare un'ulteriore documentazione; nessuno lo ha fatto e quindi alla prima seduta del consiglio comunale si procederà con la surroga dei sei consiglieri, l'ho già comunicato anche al Prefetto». Il sindaco Montagnoli spiega l'iter che ha portato alla messa "fuorilegge" dei sei esponenti dell'opposizione: «C'è stato un ricorso al Tar contro una delibera urbanistica, quindi automaticamente sono diventati incompatibili, poiché hanno adito le vie legali contro il Comune mentre erano in carica. Ho semplicemente fatto rispettare la legge», aggiunge il primo cittadino della Lega, che alle ultime elezioni è stato riconfermato con il 77,4% delle preferenze.


I sei consiglieri di opposizione avevano già presentato una serie di osservazioni, ritenute però insufficienti anche dalla Prefettura, pertanto era stata concessa una proroga, che è scaduta oggi. «Tra l'altro - conclude Montagnoli - nel ricorso al Tar non hanno nemmeno provveduto a inserire la richiesta di sospensiva, così è scattata subito l'incompatibilità».

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