Ticket d’accesso a Venezia, già diecimila paganti: «Da quest’anno controlli più severi»

Per il Comune il sistema delle tariffe differenziate sta dando risultati. Venturini: «Ora campagna di comunicazione mirata»

Eugenio Pendolini
Ticket di accesso a Venezia, controlli più severi
Ticket di accesso a Venezia, controlli più severi

A poco meno di tre settimane dal primo giorno di validità per la stagione 2025, sono già diecimila i visitatori paganti che hanno effettuato la prenotazione per accedere alla città tra il 18 aprile e il 4 maggio, primo periodo di validità della versione 2.0 del contributo d’accesso.

A questi si aggiungono poi le circa 20 mila richieste di esenzione di cui il 75% perché ospiti in strutture ricettive all’interno del Comune di Venezia.

Con i dati destinati ad aggiornarsi giorno per giorno, ciò significa che le casse del Comune si sono già arricchite di 50 mila euro. Per chi infatti si prenota fino al terzo giorno antecedente la visita in città, infatti, il costo del ticket è di 5 euro.

Per i ritardatari, invece, sale a dieci euro.

Una differenziazione di prezzo voluta dal Comune per disincentivare i visitatori dell’ultim’ora e premiare, invece, chi programma in anticipo la visita a Venezia nelle giornate più affollate. I diecimila paganti che si sono già procurati un Qr Code d’ingresso, quando manca poco meno di un mese alla visita, dimostrano secondo Ca’ Farsetti che il sistema inizia a dare i suoi frutti.

«Abbiamo messo in piedi un sistema di monitoraggio dei flussi che prima non esisteva», mette in chiaro l’assessore al bilancio Michele Zuin, «chi ci critica dice che il numero dei giornalieri sia aumentato. Anche se il vero confronto ce l’avremo quest’anno rispetto al 2024, può anche essere vero, ma di quanto sarebbe aumentato se invece non avessimo previsto il contributo d’accesso? C’è chi propone il numero chiuso, ma occorre comunque un sistema di differenziazione che prima non c’era».

L’altra novità su cui il Comune sta lavorando riguarda i controlli e le sanzioni (da 50 euro). L’anno scorso, le sanzioni complessive sono state poco più di una manciata (cinque in tutto). L’obiettivo nel primo anno di sperimentazione, spiegano da Ca’ Farsetti, era più che altro di applicare una moral suasion verso i trasgressori, invitandoli a recarsi alle macchinette e a effettuare il pagamento.

Da quest’anno, invece, si fa sul serio. Per rendere più efficaci i controlli, infatti, l’idea è di spostarli anche dopo i varchi di accesso alla città. Prendendo ad esempio l’accesso dalla stazione Santa Lucia, da aprile a luglio di quest’anno, i controlli venivano realizzati in corrispondenza del piazzale antistante alla stazione. Chi era sprovvisto di Qr Code attestante la prenotazione, veniva invitato ad effettuarla nelle apposite macchinette.

Dal prossimo anno, invece, i verificatori potrebbero spostarsi più avanti, quindi anche in campo San Geremia.

In modo tale che chi si avvia in direzione Strada Nuova sprovvisto di prenotazione non abbia più la possibilità di essere accompagnato ad una macchinetta per salvarsi in corner: il suo destino sarà segnato.

Ad ogni modo, non si procederà con controlli a macchia di leopardo, i verificatori non saranno dislocati in giro per la città ma solamente in punti precisi a poca distanza dai varchi. Nei prossimi giorni, infine, è atteso il via alla campagna d’informazione verso gli operatori nazionali e internazionali. Una campagna che, assicura l’assessore al turismo Simone Venturini, sarà più soft rispetto a quella varata nel primo anno.

«Ormai gli operatori turistici internazionali e nazionali hanno capito l’esistenza di questo strumento», spiega Venturini, «il nostro obiettivo adesso diventa quello di spiegare a chi è sotto data che esiste questo contributo e che si vuole pagare meno, conviene anticiparsi. Sarà una campagna più misurata per raccontare a chi vuole fare la classica scampagnata di Pasquetta di fare attenzione».

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