Trump jr cacciatore si difende: «Pronto a collaborare, non è chiaro come sia morta l’anatra»
Il figlio del presidente Usa rischia un’indagine per la caccia alle anatre nella laguna di Venezia. La Regione: «Procedura regolare», ma mobilita la Polizia venatoria. La rivista elimina il video
![Donald Trump junior durante la battuta di caccia in laguna di Venezia](https://images.nuovavenezia.it/view/acePublic/alias/contentid/1h23m4db2fbb8n5rqp9/0/copia-di-copy-of-in-un-video-trump-junior-spara-a-specie-protette-nella-laguna.webp?f=16%3A9&w=840)
Ora tocca a Donald Trump jr dire la sua sulla battuta di caccia a Valle Pierimpiè, nella laguna Sud di Venezia, con l’abbattimento di un esemplare protetto di casarca, anatra tutelata e non cacciabile, facilmente riconoscibile dal piumaggio arancione.
«Non è chiaro se questa singola anatra sia stata uccisa involontariamente da qualcuno del gruppo di caccia di Don, da un altro gruppo di cacciatori o sia sta uccisa in modo diverso e recuperata dal cane da caccia del gruppo», ha spiegato Andy Surabian, portavoce di Donald Trump jr, in una nota diffusa ai media americani, aggiungendo che «Don prende molto seriamente tutte le regole, i regolamenti previsti durante la caccia, e prevede di collaborare pienamente con qualsiasi indagine».
Mercoledì 5 febbraio, intanto, il breve video sulla battuta di caccia incriminata è stato tolto dai canali social della rivista di lifestyle Field Ethos, cofinanziata dallo stesso Trump Jr, che lo aveva pubblicato.
Una storia di cui si continuerà a parlare e sulla quale mercoledì si è sbizzarrita anche la stampa americana, con servizi sui principali network compresa la Cnn. Ci vorranno alcuni giorni perché gli investigatori dei Carabinieri forestali raccolgano gli elementi che sono stati evidenziati nelle denunce contro il figlio del presidente Usa, a partire da quella del consigliere veneto Andrea Zanoni, di Europa Verde. Vanno sommate le denunce delle associazioni ambientaliste, ultima in ordine di tempo quella presentata dalla Lega per la protezione del cane-Animal Protection.
Sul piano amministrativo, Zanoni è tornato sull’argomento della presunta illiceità del comportamento di Trump jr. Martedì l’assessore regionale alla caccia, Cristiano Corazzari, aveva sostenuto che tutti i permessi previsti dalla normativa erano stato regolarmente chiesti e accordati alla gestione della Valle Pirimpiè.
Secondo Zanoni invece «l’attuale legge regionale sulla caccia, analogamente a quanto previsto dalla legge nazionale, preclude l’esercizio dell’attività venatoria a chi è privo del tesserino di caccia rilasciato dalla Regione. Non è abbastanza chiaro, e l’assessore non si è prodigato in dettagli», ha aggiunto, «come Trump Jr abbia potuto esercitare l’attività venatoria». Ha quindi depositato un’interrogazione urgente, «perché è davvero incredibile che si possa legittimamente esercitare la caccia in Veneto senza sapere quali specie siano effettivamente cacciabili e quali no in quanto tutelate».
Da parte sua la Regione Veneto ha replicato con una nota tecnica in cui spiega che «gli Uffici regionali hanno seguito quanto previsto dalla normativa di riferimento, nello specifico l’articolo 12, commi 8 e 12 della legge 157/1992 e l’articolo 14 della legge regionale 50/1993, dove è previsto che un qualsivoglia cittadino, dunque sia italiano che straniero con residenza estera, per poter esercitare attività venatoria all’interno dei confini nazionali italiani deve essere in possesso dei seguenti documenti: Porto di fucile per uso caccia (cosiddetta Licenza di caccia) e Tesserino venatorio rilasciato dalla Regione in cui il soggetto intende praticare l’attività venatoria». In ogni caso «la Regione del Veneto ha inoltre ritenuto di attivare una procedura di verifica tramite la Polizia Venatoria per svolgere gli opportuni approfondimenti del caso».
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