«Finestrini infranti e sangue sulle porte»: il racconto dei tifosi del Venezia a bordo del treno assalito

La testimonianza degli arancioneroverdi che sabato 1° febbraio erano sul convoglio di ritorno dalla partita a Udine: «Ci hanno aspettato sui binari, ci siamo solo difesi». La società: «Un atto che nulla ha a che vedere con il calcio e i suoi valori»

Pietro Urbani
La polizia in stazione a Basiliano (foto Petrussi)
La polizia in stazione a Basiliano (foto Petrussi)

​​​​​Sono rientrati in tarda serata, alla stazione di Santa Lucia, i tifosi del Venezia aggrediti alla stazione di Basiliano. Carichi di rabbia e sconforto.

«Erano le 18,30 ed eravamo appena saliti sul treno di ritorno – racconta uno dei tifosi – e abbiamo sentito la sirena del treno, che ha iniziato a rallentare. Tutti abbiamo oscurato i finestrini perché abbiamo visto che ci tiravano sassi. Infatti qualche vetro si è infranto».

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Chi stava scagliando i sassi?

«Da dentro non si capiva perché era buio. Non è chiarissimo chi fossero: se i tifosi del Salisburgo o quelli dell’Udinese. Il treno si è fermato del tutto in prossimità della stazione di Basiliano, credo perché qualcuno ha azionato il freno d’emergenza. Tutto è successo molto in fretta e non c’è stato il tempo per capire bene cosa stesse succedendo».

Che cosa avete visto?

«Da quel che abbiamo capito, una volta che il treno si è fermato sono stati lanciati dei fumogeni sopra i binari, mentre una cinquantina di tifosi austriaci, armati di bastoni e manganelli, sono giunti per dare manforte ai gemellati friulani, rischiando anche di essere travolti dal convoglio».

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E poi cosa è successo?

«Un certo numero di uomini del gruppo ultras veneziano Tredici Maggio si è precipitato a terra e la guerriglia è iniziata. Non ho mai assistito a scene del genere, devono aver colpito un austriaco alla testa con un estintore».

Chi ha partecipato a questa guerriglia?

«Sono entrati in contatto i gruppi che si sono scontrati lo scorso 30 ottobre, non escludo l’azione fosse stata premeditata dagli austriaci per vendetta. Tempo pochi minuti ed è arrivata la polizia e gli assaltatori sono scappati. Sono stati rotti dei finestrini e vicino ad alcune porte c’era molto sangue».

Il treno è stato fatto ripartire dopo quasi due ore.

Il comunicato del Venezia FC

Il Venezia FC condanna con fermezza ogni episodio di violenza, dentro e fuori dagli stadi, ribadendo il proprio impegno per la promozione di valori come sportività, rispetto e convivenza civile.

In particolare, esprimiamo profonda preoccupazione per i gravi eventi verificatisi nel tardo pomeriggio di ieri nei pressi della stazione di Basiliano, a seguito della sfida tra Udinese e Venezia, in cui i nostri tifosi sono stati vittime di un agguato. Un atto che nulla ha a che vedere con il calcio e i suoi valori, e che ha macchiato indelebilmente quella che avrebbe dovuto essere una giornata di aggregazione sociale e passione sportiva.

Il nostro pensiero va innanzitutto alle persone ferite e alle loro famiglie, che stanno affrontando un momento difficile, nonché alle Forze dell'Ordine intervenute. Esprimiamo loro la nostra solidarietà e garantiamo il massimo supporto.

Confidiamo nell’operato delle autorità competenti affinché i responsabili di questi inaccettabili episodi vengano identificati e puniti secondo la legge. Il Venezia FC continuerà a collaborare attivamente con le istituzioni sportive e le forze dell’ordine per garantire un ambiente sicuro e sereno per tutti i tifosi.

La nostra posizione è chiara: NO alla violenza, dentro e fuori dal campo.

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