Torna il ticket d’accesso a Venezia: oltre sessantamila i paganti prenotati
Da venerdì l’applicazione del contributo per entrare in città. Su 12mila voucher emessi in due giorni, solo 860 da 10 euro

È corsa al contributo d’accesso. Se fino a sabato i titoli d’accesso pagati erano 33 mila per tutta la durata del ticket, le statistiche continuano a crescere arrivando a un totale di quasi 62 mila: per essere precisi, 61.992, quindi destinati a crescere.
Oltretutto, da martedì 15 è scattata anche la tariffa doppia di dieci euro, la vera novità di quest’anno dopo la prima sperimentazione dello scorso con quota fissa di cinque euro, pensata proprio per disincentivare i visitatori giornalieri last-minute. Infatti, per chi visita la città nei giorni di contributo e organizza la visita all’ultimo, la tariffa da cinque euro raddoppia dal quart’ultimo giorno antecedente quello di accesso.
Dai primissimi dati, il riscontro è positivo: mercoledì su 4.141 voucher ne sono stati emessi solo 482 da dieci euro (il dato di nuovo è fino alle tre del pomeriggio di mercoledì), mentre martedì su 8.368 voucher quelli da dieci euro erano appena 376.
«Un dato significativo è rappresentato dalla distribuzione delle tariffe, con una netta prevalenza dei voucher da cinque euro», sottolinea l’assessore al Turismo Simone Venturini, «ma con una quota crescente anche per quelli da dieci, indice della consapevolezza da parte dei visitatori rispetto ai giorni di maggiore afflusso. L’esperienza attivata nel 2025 rappresenta quindi un importante laboratorio di gestione sostenibile del turismo, con risultati incoraggianti già nelle prime settimane di operatività».
I controlli
Rispetto ai controlli, annunciati più stringenti e serrati in questo secondo anno di applicazione, saranno impiegati un centinaio di steward al giorno: gli addetti al controllo del ticket, infatti, saranno collocati nei punti di accesso alla città e nelle cosiddette aree franche, di passaggio, del contributo.
Quindi, la stazione di Venezia Santa Lucia e il piazzale antistante, piazzale Roma, la marittima e l’area Cornoldi di fronte all’omonima caserma, dove approdano i lancioni turistici.
Non solo steward: ci saranno anche gli agenti della polizia locale e ne verranno impiegati una ventina per turno proprio per controlli a campione. Intanto, nei punti d’accesso sono quasi ultimate le operazioni di allestimento.
La più imponente è quella di fronte alla stazione di Santa Lucia, dove si sono alzate di nuovo le colonne colorate dei varchi che incanalano e indirizzano i flussi. Vistose colonne rosse di “benvenuto a Venezia” poi sono spuntate in piazzale Roma sia di fronte al ponte di Calatrava, sia dove ci sono i chioschi verso i tre ponti.
Gli albergatori
In linea con l’anno scorso, chi pernotta in albergo è esentato dal pagamento del contributo poiché paga già la tassa di soggiorno e deve quindi presentare il qr code con l’esenzione. «Ormai il sistema è rodato, non abbiamo riscontrato criticità», sottolinea il direttore dell’Associazione veneziana albergatori Claudio Scarpa, «vedremo che reazione ci sarà soprattutto per quanto riguarda i turisti pendolari con il nuovo sistema di tariffe. Speriamo che questi ultimi diminuiscano: sono i mordi e fuggi da limitare, non con il numero chiuso ma in modo “naturale”».
La campagna rivo
Se l’anno scorso il motto era “Ma xe vero che...”, quest’anno debutta “Rivo”. Da qualche giorno infatti è stato lanciato lo spot televisivo, “Venezia ti accoglie, Rivo ti guida”. Inquadrando poi i qr code pubblicati sia sui manifesti affissi per la città sia sulle colonne informative dei varchi, si viene collegati alla pagina web che contiene video e un ricco elenco di Faq: manca, invece, l’implementazione del chatbot Rivo che attraverso l’intelligenza artificiale aiuterebbe il visitatore a “scoprire” il ticket attraverso risposte automatizzate. In compenso, spunta il decalogo: da “facilità la viabilità” a “goditi la città senza affollamenti”.
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