Truffata la moglie di Paolo Baratta: colpo da 3 milioni di euro

I malviventi si sono finti carabinieri facendo credere alla donna, moglie dell’ex presidente della Biennale di Venezia, che la figlia fosse coinvolta in un incidente: spariti 3 milioni di euro. Arrestato un 35enne

Uno dei truffatori è stato arrestato dalla Polizia
Uno dei truffatori è stato arrestato dalla Polizia

Una truffa da tre milioni di euro è stata messa a segno a Roma ai danni di Gemma Bracco, poetessa di 80 anni e moglie dell'ex ministro Paolo Baratta, noto economista e ex presidente della Biennale di Venezia.

Il raggiro è stato orchestrato da malviventi che, facendo credere alla donna che sua figlia fosse stata fermata dai carabinieri per aver investito una persona, sono riusciti a estorcere una somma ingente, facendole credere che dovesse pagare per evitare una denuncia.

La truffa 

La truffa ha preso piede grazie a una serie di telefonate da parte di un finto avvocato e di un presunto maresciallo dei carabinieri, che hanno convinto la vittima a consegnare 6.500 euro in contante per evitare che la donna coinvolta nell'incidente presentasse una querela.

Successivamente, uno degli emissari dei truffatori si è presentato a casa di Bracco, dove, sotto minacce di violenza, l'ha costretta ad aprire la cassaforte e a consegnare tutto ciò che conteneva, tra cui lingotti d'oro, contante e gioielli per un valore totale di tre milioni di euro.

L’indagine 

L'indagine, coordinata dalla procura di Roma e condotta dalla squadra mobile, ha portato all'arresto di uno dei truffatori, un 35enne napoletano, incastrato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza e dal suo telefono cellulare.

Le indagini sono ancora in corso per identificare gli altri complici coinvolti in questo crimine, che ha avuto conseguenze devastanti per la vittima, traumatizzata anche dalle minacce fisiche ricevute.

 

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