La mamma di Alberto Trentini da Fazio: «Bisogna portarlo a casa»

Armanda Colusso, madre del cooperante veneziano trattenuto in Venezuela, a Che tempo che fa, ha lanciato un nuovo accorato appello alla premier Meloni: «Le chiedo aiuto»

Isabel Barbiero
Fabio Fazio e la mamma di Alberto Trentini, Armanda Colusso
Fabio Fazio e la mamma di Alberto Trentini, Armanda Colusso

«Ogni giorno aspetto una telefonata di Alberto, ogni squillo è una speranza che si trasforma in delusione. Siamo stati devastati dal suo fermo, il pensiero di quanto avrebbe potuto fare in questi tre mesi, invece di essere imprigionato e privato di ogni contatto con il mondo, ci tormenta».

Domenica sera, per la prima volta in pubblico, la mamma di Alberto Trentini ha rivelato il suo dramma in tv, in videocollegamento al talk show di Fabio Fazio “Che Tempo Che Fa”.

«Non abbiamo più sue notizie dal 15 novembre scorso, quando si trovava all’aeroporto di Caracas» racconta la mamma Armanda Colusso, «ogni giorno ci sentivamo tramite messaggio o videochiamata, era una routine che non mancava mai. Aspettavo, come sempre, i suoi saluti quando arrivava a destinazione, spesso accompagnati dalla piccola mappa di Google per farmi vedere dove si trovava. Ma quella volta il messaggio non è mai arrivato. La notte ho continuato a cercarlo, con il fuso orario pensavo che avrei ricevuto almeno un messaggio. Poi, la sera del 16 novembre, ci hanno avvisato che era in stato di fermo. Da quel momento, non abbiamo più saputo nulla».

Alberto Trentini è stato arrestato e incarcerato il 15 novembre scorso, fermato a un posto di blocco mentre viaggiava da Caracas a Guasdualito. In quel momento, si trovava in Venezuela per conto della ong Humanity & Inclusion, impegnato a portare aiuti umanitari alle persone con disabilità.

«Perché aveva scelto proprio il Venezuela?», chiede Fazio. «Si era innamorato di una ragazza che viveva là», risponde la donna, «per starle vicino, era da poco arrivato. Aveva scelto questa ong che si occupa di portare aiuti a persone con disabilità perché sentiva che fosse la causa giusta. Faceva il cooperante di mestiere, si era preparato per questo, aveva una specializzazione a Liverpool e un master a Linz. Per noi è una tragedia avergli strappato tutto questo in un istante».

Di Trentini non si avevano più notizie da quasi tre mesi fino a quando, pochi giorni fa, è giunta una conferma che sta bene, una notizia che ha rinvigorito le speranze per la liberazione dell’operatore umanitario.

Un segnale positivo, soprattutto in seguito al colloquio tra il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e il segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, che, a nome dell'amministrazione Trump, ha assicurato il supporto dell'Italia nella delicata vicenda.

Un sostegno di particolare rilevanza, anche alla luce del recente successo ottenuto dagli Stati Uniti, che due settimana fa sono riusciti a riportare a casa sei detenuti politici.

La mamma Armanda, in trasmissione, si rivolge poi alla premier Giorgia Meloni: «E’ madre pure lei, per questo le chiedo aiuto, mi aspetto che me lo porti a casa, che percorra tutte le strade facendosi aiutare dalle istituzioni di altri Paesi. Me lo porti a casa come è stato fatto per la nostra Cecilia Sala».

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