Chi era Elisa De Nardi, la vittima della valanga sulla Forcella Giau
Trentanovenne di Conegliano la scialpinista che domenica mattina, 16 marzo, assieme ad altri tre compagni di comitiva, è stata travolta da una valanga

Elisa De Nardi, 39 anni, è la scialpinista di Conegliano che domenica mattina, 16 marzo, assieme ad altri tre compagni di comitiva, è stata travolta da una valanga a Forcella Giau. Fra questi c’era anche il fratello, Andrea De Nardi, che si trovava a pochi metri da lei quando il blocco di neve e ghiaccio si è staccato dalla parete. Elisa De Nardi ha perso la vita in ospedale a Treviso, poche ore dopo. Era amante di trekking e alpinismo, esperta di montagna.
In tarda serata è morto anche Abel Ayala Anchundia, 38enne originario dell’Ecuador, di Vittorio Veneto, che era stato ricoverato all’ospedale Sant’Angelo di Mestre. I soccorritori avevano individuato Elisa grazie all’Artva e avevano lavorato a lungo per raggiungerla in profondità, sotto tre metri di neve. La donna era stata rianimata sul posto e poi elitrasportata al Ca’ Foncello di Treviso.
Entrambi i fratelli sono soci del Cai di Conegliano: Andrea è un veterano, mentre Elisa era iscritta dal 2023.
«Da domenica mattina abbiamo vissuto con l’angoscia» racconta la presidente del club Gloria Zambon. «Purtroppo abbiamo accertato che entrambi gli alpinisti trevigiani coinvolti sono nostri soci: siamo sconvolti per Elisa, a tutti i suoi familiari compreso Andrea, va la nostra vicinanza in queste ore terribili».
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Conegliano, Fabio Chies: «Un ringraziamento particolate al soccorso alpino di San Vito di Cadore, di Cortina d'Ampezzo, di Alleghe-Val Fiorentina e di Livinallongo per l'intervento in seguito alla valanga nei pressi del passo Giau».
Poi il cordoglio per la notizia della scomparsa della giovane donna. Accomunati dalla stessa passione per lo scialpinismo, i fratelli De Nardi non erano certo alla prima uscita assieme sulla neve fresca. Fonti vicine alla famiglia li descrive come due «che non si improvvisavano per niente», ma che tuttavia, come altre comitive formate da familiari e amici, preferivano le uscite in autonomia a quelle organizzate dal Cai.
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