Caso Alberto Trentini, Tajani telefona alla mamma del cooperante detenuto in Venezuela

Il Ministero degli Esteri al lavoro per la liberazione del 45enne del Lido di Venezia. Intanto salgono a 32 mila le firme raccolte in appena tre giorni dalla petizione per la liberazione di Alberto

Isabel Barbiero
Alberto Trentini, italiano arrestato in Venezuela
Alberto Trentini, italiano arrestato in Venezuela

L’attività diplomatica per il ritorno a casa di Alberto Trentini prosegue con determinazione ma senza clamore, sotto la guida del ministro Antonio Tajani.

Un impegno che si svolge all’insegna della «discrezione e moderazione», come riferisce Tajani, principi già adottati nei casi di Alessia Piperno e Cecilia Sala, entrambe detenute nel carcere di Evin e Teheran, e che oggi vengono ribaditi con la stessa cautela per il caso del cooperante veneziano.

Il vertice a Palazzo Chigi 

A Palazzo Chigi si è svolto un incontro cruciale per fare il punto sulla delicata situazione di Alberto Trentini, l’operatore umanitario quarantacinquenne, del Lido, attualmente detenuto in Venezuela. La Farnesina e l’ambasciata italiana a Caracas seguono il caso con la massima attenzione, mettendo in campo tutte le risorse diplomatiche per garantire una risoluzione rapida e positiva.

Nel corso dell’incontro, Tajani ha telefonato direttamente alla madre di Trentini, per rassicurarla e confermare l’impegno delle istituzioni italiane nella vicenda. E il governo ha ribadito la necessità di riservatezza da parte dei media, per favorire un esito favorevole del caso.

Cooperante veneto detenuto a Caracas, Tajani manda il console in visita al carcere
Alberto Trentini, cooperante veneto in carcere a Caracas

All’incontro hanno partecipato i principali esponenti del governo: oltre a Tajani, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, insieme ai vertici dell’Intelligence e al Capo della Polizia, Vittorio Pisani.

Intanto a Città Giardino, quartiere del Lido dove vive la famiglia Trentini, il manifesto #FreeAlberto è un grido di solidarietà che risuona in ogni angolo: le vetrine diventano simboli di supporto, con i negozianti che si uniscono nella richiesta di giustizia.

Nella Chiesa di Sant’Antonio, l’immagine dell’operatore umanitario è visibile ovunque, con l’indicazione della cappellina accanto all’altare, dove chiunque può fermarsi a pregare per lui.

Ieri mattina, infatti, la messa delle 9 celebrata dal parroco Don Renato Mazzuia ha dato inizio alla 24 ore di adorazione eucaristica per Alberto, che terminerà oggi alle 10: alla cerimonia ha partecipato anche la mamma Armanda Colusso che, pur esprimendo gratitudine a chi si è mobilitato in favore del figlio, si ritira nel silenzio del suo dolore, trascorrendo notti insonni nell’attesa di una buona notizia.

La raccolta firme 

E salgono vertiginosamente a 32. 500 le firme raccolte in appena tre giorni dalla petizione per la liberazione di Alberto, che ha rapidamente conquistato il web e continua a guadagnare sostegno. «Un grazie di cuore a ognuno dei firmatari per essere al fianco di Alberto e aver contribuito a diffondere la sua storia» hanno detto le promotrici Monica Palmeri e Giulia Palazzo.

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«Non vedere un figlio da mesi e sapere che è prigioniero è una sofferenza insopportabile per una madre, un tormento che toglie ogni parola», racconta la madre Armanda, sottolineando ancora una volta che la priorità resta quella di ricevere aggiornamenti tramite l’avvocato: «Per qualsiasi aggiornamento, vi invitiamo a rivolgervi al nostro legale, Alessandra Ballerini».

La mamma e il padre – ex dipendente Enel, ora in pensione – vivono nel tormento più profondo nella loro abitazione a pochi passi dalla Chiesa di Sant’Antonio.

«Proprio questa sua missione umanitaria in Venezuela deve costituire un “ponte di dialogo” che consenta di raggiungere il risultato del suo pronto ritorno in Italia» ha dichiarato la famiglia, «lo chiediamo con forza e speranza: la tradizione di familiarità tra italiani e venezuelani impone questo segnale di pacificazione».

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