Il risparmio dei veneziani alla prova coronavirus: come reagire alla pandemia
L’emergenza coronavirus ha contagiato anche i mercati finanziari, in preda a forte volatilità da qualche settimana. L’ormai certa gelata sull’economia di tutto il mondo spaventa gli investitori e minaccia il risparmio delle famiglie veneziane. Le stime più recenti di Confindustria ipotizzano una forte recessione, con il Pil italiano in caduta del 6% a fine 2020. Governi e banche centrali sono scesi in campo per cercare di contrastare l’impatto sull’economia, ma dall’inizio dell’epidemia la Borsa ha già perso oltre il 30% a livello globale.
A determinare l’attuale situazione di incertezza contribuiscono poi l’impossibilità di stabilire quando usciremo dall’emergenza e quale sarà il reale impatto su consumi e lavoro. In questi casi farsi prendere dallo sconforto sarebbe naturale, ma gli esperti suggeriscono di essere razionali e di non cedere all’emotività, che potrebbe indurre a vendere le proprie posizioni in maniera affrettata.
Evitare scelte impulsive, preferire protezione e diversificazione
“E’ importante proteggere il risparmio attraverso un’accurata diversificazione e, ragionando con una prospettiva di lungo periodo, cercare magari di utilizzare parte della liquidità parcheggiata nei conti con interventi graduali e progressivi per cogliere al meglio le opportunità, limitando le incognite dei sali e scendi dei mercati”, spiega Massimiliano Ruggiero, Area Manager di Banca Generali Private per il Nordest.
In una congiuntura come quella che stiamo vivendo, inoltre, potrebbe essere molto rischioso per un risparmiatore privato cercare di affrontare da solo la situazione. “L’esperienza e le competenze di professionisti nella consulenza - consiglia Ruggiero - aiutano ad analizzare le posizioni in relazione agli obiettivi di lungo termine, accompagnando gli investitori nelle scelte tra diversi strumenti a disposizione. Il passato, del resto, insegna che i mercati hanno sempre superato velocemente le fasi di crisi, una volta messa la parola fine all’incertezza e chiariti gli orizzonti di azione”.
La lezione del passato per leggere il futuro
Le reazioni nel medio termine alle grandi epidemie del recente passato sono incoraggianti. È successo con l’Ebola, lo Zika e soprattutto con la Sars che nel 2003 affossò la Borsa di Pechino e bruciò oltre 25 miliardi di dollari di Pil. Cessato l’allarme, però, fu registrato un rapido recupero, con l’Msci China index che in due mesi rimbalzò dal -8,6% fino ad un clamoroso +31%. Gli oltre duemila miliardi di dollari stanziati dalla Casa Bianca e gli impegni proporzionalmente vigorosi di tutti i Paesi interessati, tra l’altro, contribuiscono a riportare fiducia e dare slancio alla ripartenza che deve contare anche sul risparmio privato negli investimenti.
“Avvicinare il risparmio all’economia reale è un modo concreto di aiutare il Paese a ripartire, senza dimenticare che vi sono opportunità anche nei momenti di forti oscillazioni. Non è facile selezionare le aree geografiche, i settori e soprattutto il tempismo di mercato e per questo il supporto di professionisti serve per conciliare le iniziative con gli obiettivi che il cliente si è prefissato”, spiega Ruggiero.
“Ci sono società interessanti - rilancia il manager - che continuano a far bene tra le utility, le energie rinnovabili, il pharma e alcuni Paesi emergenti risultano meno toccati dalle vendite. Gli stessi fondi sostenibili si dimostrano più difensivi in questa fase e poi si può mantenere l’attenzione su certe scadenze dei titoli di Stato che, con il sostegno della Bce, hanno recuperato terreno”. Perché, nonostante la crisi, il risparmio dei veneziani deve guardare avanti confermando il proprio ruolo di stampella sociale delle famiglie e della collettività.
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