Biologico, Veneto in crescita sul fronte dell’agricoltura sostenibile
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Sostenibilità e benessere fisico sono legati a doppio filo al nostro stile di vita e ai prodotti che ogni giorno scegliamo di portare in tavola. Sempre più persone si mostrano consapevoli della profonda connessione esistente tra rispetto dell’ambiente e attenzione alla cura del proprio corpo, come dimostra il trend in costante crescita dei cibi bio, scelti ormai da quasi due italiani su tre. Nel medio-lungo periodo, d’altronde, il biologico costituisce una priorità per le politiche europee, nazionali e regionali, al punto che uno dei pilastri del New Green Deal, il piano decennale studiato per trasformare il sistema agroalimentare di tutti i Paesi dell’Ue, rendendolo più equo e sano, è rappresentato dal raggiungimento del target del 25% di superficie agricola a coltivazioni biologiche entro il 2030.
In prima linea in questo processo di trasformazione sostenibile è il Veneto, come confermano i dati del settore. Tra il 2013 e il 2020 gli ettari destinati al bio sono infatti triplicati, aumentando da 15.202 a 45.999, e gli operatori che hanno scelto di convertire la propria attività, dal vitivinicolo all’ortofrutta, dalle grandi colture fino agli allevamenti, sono passati da 1.804 a 3.808. Numeri destinati a crescere ancora, grazie alle risorse europee stanziate dal Programma di Sviluppo Rurale gestito dalla Regione del Veneto, a ulteriore riprova di quanto l’agricoltura biologica veneta costituisca una nicchia sempre più forte, con eccellenze a livello nazionale.
Dell’evoluzione e del futuro di un settore che tocca molte persone per le sue implicazioni sul piano ambientale, economico e sociale si è discusso il 7 aprile, finalmente in presenza, all’Auditorium M9 di Mestre nell’evento “Veneto biologico. Persone, modelli e politiche per un’agricoltura sostenibile”, nel quale si sono confrontati oltre un centinaio di operatori, enti e organizzazioni. Nell’occasione i relatori Christine Mauracher e Vladi Finotto hanno presentato in anteprima lo studio “Atlante dei modelli di business delle imprese del biologico”, nato dalla convenzione tra la Regione del Veneto e l’Università Ca’ Foscari Venezia, soggetti organizzatori del meeting, nel quadro del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020.
Realizzato attraverso un disegno di ricerca qualitativo e in profondità, basato sull’analisi di 30 casi aziendali di filiere e comparti diversi, dagli ‘innovatori nascosti’ agli ‘innovatori pragmatici’, dai ‘leader’ ai ‘gregari’, l’Atlante fotografa le dinamiche, le performance e le strategie delle diverse tipologie di impresa bio, offrendo uno spunto di dibattito per comprendere l’evoluzione del comparto, orientare le politiche pubbliche e indirizzarle verso i bisogni degli operatori. Attraverso i fondi europei, nazionali e regionali, del resto, il PSR Veneto 2014-2020 ha finora sostenuto 2.696 aziende bio. Le risorse stanziate dalla Regione per la specifica misura per l’agricoltura biologica (Misura 11) sono passate dai 21,8 milioni di euro del 2015 ai 58,8 del 2021.
Grazie a questo incremento è stato possibile attivare un nuovo bando PSR da 15 milioni di euro, attualmente aperto e in scadenza il 16 maggio. L’evento ha poi dato voce ai veri protagonisti del settore, produttori e operatori coinvolti nello studio, oltre che beneficiari del Programma di Sviluppo Rurale. Stimolati dalle domande della giornalista Elisa Cozzarini, autrice del volume “Una terra da inventare – Il Veneto rurale in cammino”, hanno raccontato la propria esperienza di sostenibilità. È il caso del giovane Elia Antoniazzi, che gestisce con la famiglia l’azienda agricola biologica “La Rindola”, frutto di una scelta maturata durante gli studi universitari in Scienze Forestali.
Giacomo Antonini, invece, si è trasferito in Veneto dopo una lunga esperienza a Milano nell’ambito delle eccellenze alimentari italiane e ha messo in commercio il primo uovo biologico nella sua azienda “Luovo dalle Dolomiti”. Sara Menin si occupa di marketing e comunicazione all’interno dell’azienda "L'Insalata dell’Orto”, che da oltre 15 anni produce insalate biologiche destinate al mercato nazionale ed estero. Ivo Nardi, infine, è nato e vive a Farra di Soligo, dove dal 1985 guida la cantina biologica Perlage srl, realtà fortemente orientata alla ricerca e all'innovazione finalizzate all’applicazione di tecniche vitivinicole a basso impatto ambientale e rispettose per la comunità residente. Testimonianze che dimostrano come il settore biologico del Veneto sia un tassello sempre più importante dell’agroalimentare italiano di qualità.
L’evento Veneto Biologico ospitato all’Auditorium M9 a Mestre e organizzato da Regione del Veneto e Università Ca’ Foscari Venezia
Un momento del talk “Una terra da inventare” con i produttori e operatori del settore bio coinvolti nello studio “Atlante dei modelli di business delle imprese del biologico” e beneficiari del PSR Veneto.
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