Verdi sacro e Asrael di Suk, Harding sul podio a Santa Cecilia

Il 20 marzo maestro inglese con il soprano Roberta Mantegna

(ANSA) - ROMA, 17 MAR - Dopo il successo del Requiem, diretto a ottobre nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, il direttore musicale di Santa Cecilia Daniel Harding torna a confrontarsi con la musica di Giuseppe Verdi, scegliendo anche questa volta un programma che esplora il tema del sacro in musica, in ogni sua sfaccettatura. Il direttore musicale dell' Accademia Nazionale salirà sul podio il 20 marzo alle 19.30 (repliche il 21 alle 20.30 e il 22 alle 18) per dirigere due lavori tra loro tanto diversi: i Pezzi sacri di Verdi, e la Sinfonia n. 2 "Asrael" di Josef Suk, opera in prima esecuzione a Santa Cecilia. A completare l'esecuzione, accanto all'Orchestra e Coro di Santa Cecilia vi sarà il soprano Roberta Mantegna, protagonista dei ruoli solistici dei Pezzi Sacri di Verdi. L' interesse per la musica sacra di Verdi manifesta nell'ultimo periodo della sua vita culmina nella realizzazione dei Pezzi Sacri, che finiscono con il diventare un banco di prova per l'artista. Si tratta, ad eccezione del Te Deum, di preghiere rivolte alla Vergine, a cui il compositore aggiungerà in seguito un' Ave Maria intonata su quella che musicalmente è nota come 'scala enigmatica'. Ma l'enigma è evidentemente presente anche in Verdi stesso, il quale in un percorso di ricerca artistica e spirituale spesso minato da dubbi e incertezze. Con l'avanzare dell'età, Verdi si pone infatti interrogativi circa il tema del sacro, che si traducono anche nella sua musica. La seconda parte della serata è per molti versi 'speculare': sarà dedicata alla prima esecuzione ceciliana di un compositore ceco di rara esecuzione, Josef Suk. A seguito della scomparsa del suo maestro Antonín Dvořák e della moglie Ottilia, il musicista si interroga sull'enigma della vita, della morte e della resurrezione, dando origine alla Sinfonia n. 2 "Asrael". Presente nell'Antico Testamento, Asrael è una figura dal duplice volto: non è solo l'angelo della morte, ma è anche colui che guida le anime verso la rinascita. Caratterizzata da una ricca orchestrazione e profondità emotiva, la scrittura di questa sinfonia è stata per il compositore il tentativo di superare il dolore e la crisi esistenziale causata dalla perdita di una persona amata. (ANSA).

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