Biscardi, a Santa Cecilia concerti ma anche repertorio e ricerca

Neo presidente, nuovo pubblico e a Massenzio i concerti estivi

(di Luciano Fioramonti) (ANSA) - ROMA, 14 MAR - Continuità con il passato ma evoluzione nel repertorio,e nello sviluppo della bibliomediateca, avvicinare nuovo pubblico, collaborazioni con le altre grandi istituzioni romane come Il Teatro dell' Opera, Romaeuropa Festival e Teatro di Roma, e lavorare perchè Massenzio torni ad essere già dal 2027 il luogo dei concerti estivi dell' Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Massimo Biscardi indica i progetti che conta di realizzare alla guida della fondazione musicale capitolina, di cui ha preso le redini da qualche settimana. ''Quando si parla di Santa Cecilia si pensa subito ai concerti - dice il presidente-sovrintendente - ma l' Accademia nasce come luogo di studio e ricerca che occorre rivalutare. In origine era una arciconfraternita che si occupava di lezioni per i giovani studenti. Abbiamo 500 anni di storia che non possiamo dimenticare ma dobbiamo guardare al futuro''. Il primo passo è ''consentire non solo ai romani di ascoltare i bellissimi concerti dell' orchestra e del Coro di Santa Cecilia ma fare in modo che possano essere seguiti anche in diretta in tutto il mondo, come accade per i Berliner Philharmoniker, attraverso una piattaforma digitale''. Allo stesso modo bisogna permettere la consultazione on line ''anche da New York e dall' Australia dei preziosi manoscritti da Palestrina in poi che Santa Cecilia custodisce e della grandissima biblioteca, una delle più fornite al mondo. Gli studiosi di tutti i i paesi potranno così continuare le loro ricerche senza per forza venire a Roma''. Grande attenzione sarà riservata alla musica contemporanea. ''L' Italia - spiega Biscardi - ha in questo periodo il maggior numero di compositori viventi, più quindici di altissimo libello. La musica di oggi è poco gradita, è vero, ma il nostro dovere è far lavorare questi autori perchè possano produrre. Di cento opere ne resteranno nella storia due o tre? Beh, sono già tante''. Un altro capitolo fondamentale è proporre compositori italiani trascurati del primo novecento come Alfredo Casella, Giorgio Federico Ghedini, Gian Francesco Malipiero. ''Fossero finlandesi sarebbero compositori nazionali, noi quasi ce ne vergogniamo - ha osservato Biscari parlando di 'vendetta della storia' verso i giovani autori attivi durante il periodo fascista, ''Dobbiamo dare loro il giusto merito riproponendo le loro opere. Sabta Cecilia deve avere anche una funzione di guida e proporre un repertorio più vasto''. Portare la musica d' estate nei luoghi di Roma è un altro grande obiettivo, ''La cavea del Parco della Musica non è adatta perchè è vista più per i concerti rock e pop. Negli anni Trenta il Governatore di Roma aveva stabilito che Caracalla ospitasse il Teatro dell' Opera e Massenzio Santa Cecilia, e così è stato per decenni. Dobbiamo trovare fare in modo che L' Accademia Nazionale torni per lungo tempo a Massenzio nella stagione estiva. Ne abbiamo già parlato con l' Opera di Roma e con il Sindaco. Lo faremo anche con la Sovrintendenza archeologica'' I rapporti con le altre grandi istituzioni culturali romane - ha aggiunto - ''porteranno alla creazione di una cabina di regia anche per evitare sovrapposizioni di spettacoli''. Con Romaeuropa Festival sono già stati avviati contatti per la musica contemporanea e con Il Teatro di Roma è nata una collaborazione per una produzione di musica e prosa l' estate prossima, che sarà annunciata a stretto giro. Quanto alla conquista di nuovo pubblico, Biscardi ha ricordato il gran lavoro della sezione Educational dell' Accademia con le proposte ai bambini e alle loro famiglie che ogni anno portano circa un milione di euro nelle casse della fondazione. Infine, il capitolo dei grandi direttori. ''Santa Cecilia li ha sempre avuti - osserva il sovrintendente - . Anche in questa stagione ci sono quasi tutti. Bisogna continuare su questa strada, consapevoli che abbiamo uno dei più grandi direttori del mondo che è Daniel Harding. Ma non dimentichiamo che manca da troppi anni il direttore italiano più importante, Riccardo Muti. Dobbiamo fare di tutto perchè possa tornare a dirigere l' orchestra dell' Accademia Nazionale di Santa Cecilia''. (ANSA).

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