Amerigo Vespucci chiama a raccolta eccellenze del Veneto

(ANSA) - VENEZIA, 28 MAR - Le eccellenze del territorio in dialogo tra le mura di del simbolo infrastrutturale dell'antica Venezia: il suo Arsenale, il cantiere navale della Serenissima. L'occasione è stata offerta dalla tappa lagunare del tour Mediterraneo dell'Amerigo Vespucci, nave scuola della Marina Militare ormeggiata da ieri sera, e fino a domenica, in riva San Biasio. Un'iniziativa che ha consentito di chiamare attorno allo stesso tavolo alcuni dei protagonisti dell'economia e della cultura del Veneto, per parlare dell'importanza del made in Italy, e sulle tante connessioni che le città possono creare per promuoverne l'immagine. Sul concetto di promozione si è soffermato il presidente di Ice, Matteo Zoppas, sottolineando quanto siano importanti il racconto e l'utilizzo di "certi megafoni che permettono di amplificare il messaggio che si vuole trasmettere. Come lo sport, il calcio e il ciclismo - ha spiegato -, il Vespucci è uno di questi". L'eccellenza di Venezia nel mondo è stata rappresentata da un trittico di realtà e istituzioni, a partire dall'università Ca' Foscari, rappresentata dalla rettrice, Tiziana Lippiello. Rinomata e conosciuta a livello internazionale in particolare in ambito linguistico, Ca' Foscari è ora impegnata "a rendere più innovativa la didattica con l'inserimento dell'intelligenza artificiale nello studio delle lingue", ha detto Lippiello. Ilaria D'Uva, nel raccontare il processo di rigenerazione del Museo storico navale di Venezia di cui è curatrice da un anno, ha spiegato che nonostante il museo sia datato è in grado di "raccontare una storia meravigliosa, la storia di Venezia, della tradizione marinara, del Risorgimento" e di esporre cimeli di grande rilevanza, come la gondola con cui Peggy Guggenheim si muoveva in Canal Grande. Altrettanto preziosa la testimonianza del Museo del Vetro di Murano "che rappresenta la storia produttiva che ancora vive ed è resiliente nell'isola", ha evidenziato la direttrice Chiara Squarcina. L'istituzione "è forse l'unica realtà che parla di vetro all'interno di un comparto pulsante - ha aggiunto - Vogliamo raccontare una storia che non è congelata, ma che ci traghetta nel presente e nel contemporaneo". Tra le 'istituzioni' venete che portano in alto il nome del made in Italy c'è anche il vino. Luca Giavi, direttore generale del Consorzio di tutela del Prosecco Doc, nel ricordare i numeri del prosecco (1.200 vinificatori e 350 case spumantistiche per 650 milioni di bottiglie prodotte all'anno), ha rilevato che la denominazione "è una delle eccellenze italiane che girano il mondo e rappresentano l'Italia a livello internazionale, allo stesso modo di quanto fa l'Amerigo Vespucci". (ANSA).
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