Riscaldamento a pellet: costa poco ed è sicuro e sostenibile per l’ambiente
Le stufe a pellet offrono un’alternativa più economica e “pulita” rispetto ad altri tipi di riscaldamento e questo spiega anche il loro successo. Il pellet, che si ottiene comprimendo meccanicamente la segatura fino a ottenere i piccoli cilindri che usiamo come combustibile per stufe e caldaie, ricicla scarti della lavorazione del legno che in passato venivano sfruttati solo parzialmente o gettati via, e che con questo procedimento è possibile riusare al 100%.
Questo si traduce in un primo vantaggio per l’ambiente, a cui si aggiunge l’impiego di un materiale che inquina meno e brucia in modo più pulito rispetto a gas, metano o gasolio, più comodo della legna oltre che economico. Perché il pellet mantenga le sue promesse è necessario però prestare attenzione alle qualità dei generatori di calore che installiamo e del combustibile che usiamo per alimentarli. Per il biocombustibile è bene comprare prodotti certificati e che abbiano determinate caratteristiche di qualità e “pulizia”, mentre prima dell’acquisto di una stufa andranno valutate attentamente sia le sue caratteristiche (la potenza nominale dichiarata della stufa, indicata nei dati insieme ai metri cubi che è in grado di riscaldare) sia quelle dei locali dove vogliamo installarla e della relativa canna fumaria.
Essendo la scelta comunque ampia tra le diverse soluzioni presenti sul mercato, il consiglio è di rivolgersi sempre a personale qualificato e a un tecnico abilitato per capire bene quale sia il prodotto giusto per le proprie esigenze. l pellet che scegliamo deve avere obbligatoriamente un basso contenuto di ceneri, al di sotto dello 0,5% per i pellet di classe A1 (quelli di qualità più elevata e consigliati per l’uso domestico) e dell’1% per i pellet di classe A2. Ad aiutarci a scegliere, oltre ad alcune sigle che rappresentano dei marchi di qualità, può essere un primo esame visivo del sacco, relativo alla presenza di segatura. Se, infatti, il pellet tende a sfaldarsi è di qualità inferiore (e può dare problemi nella pulizia delle stufe), meglio cercare prodotti con poca segatura.
POCHI CONTRO
Qualche piccolo svantaggio può essere inevitabile
Come per ogni cosa, anche la stufa a pellet presenta anche qualche svantaggio. Nonostante questo, si tratta generalmente di “contro” di poco riguardo, che difficilmente scoraggiano l’acquisto di una stufa di questo tipo. Ma quali sono? Non dissimile dalle altre stufe nel design, la stufa a pellet può, infatti, essere realizzata in diversi materiali e secondo gli stili più disparati, per meglio armonizzarsi con gli arredi di casa. Resta tuttavia, un dispositivo che deve essere alimentato esclusivamente dal pellet.
Questo significa che si diventa “dipendenti” dall’acquisto dei questo specifico combustibile e che sarà sempre necessario averne una piccola scorta a disposizione dal momento che di solito un sacco dura circa un paio di giorni. Essendo i sacchi abbastanza pesanti, la situazione deve essere valutata con attenzione soprattutto da chi non è in grado di provvedere da solo all’approvvigionamento e non può farsi recapitare direttamente a casa il combustibile necessario al riscaldamento. Inoltre, bisogna mettere in conto con una certa frequenza, dipendente proprio dall’utilizzo, la necessità di ripulire la stufa.
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