Venezia, le Quattro Stagioni: si danza tra le strade della città

Giovedì 31 maggio, lo spettacolo della compagnia Arearea tra il cortile dell’Università e San Sebastiano

VENEZIA La compagnia Arearea fa vibrare il suo linguaggio corporeo contemporaneo per le sedi dell’Università Ca’ Foscari. Giovedì 31 maggio,  alle 17 nel cortile di Ca’Foscari e nel giardino di San Sebastiano si alterneranno le quattro atmosfere dell’opera di Antonio Vivaldi.

Uno spettacolo di danza urbana itinerante che rinnova nella danza l’incanto di una composizione musicale sublime riscritta dal compositore tedesco Max Richter con tocchi di ambient music ed elettronica. Quindici danzatori coinvolti che si avventurano nel mondo dei sensi in una mescolanza espressiva aperta alla sorpresa del divenire.

Quattro stagioni, quattro atmosfere, quattro qualità diverse di movimento. Marta Bevilacqua e Roberto Cocconi firmano la coreografia di due stagioni ciascuno, rispettivamente Estate e Inverno, Primavera e Autunno, e guidano il numeroso gruppo in un perpetuo andirivieni di concentrati d’energia, slanci improvvisi, urla silenziose, smarrimenti, perdite di senso ed impennate continue.



Lo spettacolo si alternerà tra le sedi di San Sebastiano e Ca’ Foscari. Ogni atmosfera durerà circa 30 minuti.

Si inizia alle 17 a San Sebastiano con la Primavera: , tempo di trasformazione, tempo di slancio irrazionale, di rinascita, fonte di vita, di fiori che sbocciano dalla terra dischiusa. Giovani donne danzano nell’aria tersa quasi ninfe.

Ore 17. 45 sarà la volta dell’Estate, in cui cinque donne si fanno attraversare da un forte vento d’estate e cercano complicità e solitudine. Alle 18. 30 sarà protagonista l’Autunno, tempo di transizione, tempo per rivolgersi all’interno, passaggio tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile. E così uno sparuto gruppetto di uomini tergiversa sui suoi passi, attardando il più possibile ogni piccola decisione, ponderando che la separazione tra gli opposti prima o poi si assottiglierà fino a scomparire. Ultima stagione, l’inverno, alle 19. 15: chiude la composizione una danza circolare, una danza sul mondo avvolto nella rigidità dell’Inverno. Congiungersi per cercare un calore nel profondo ci porta all’abbraccio. Si amplifica in cinque coppie danzanti la relazione a due.

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