Venezia, i ricercatori in campo conquistano i giovani

Venezia. In migliaia per i laboratori e i giochi di “Venetonight” 
Interpress/Mazzega Venezia, 29.09.2017.- Cà Foscari, "Venetonight" La notte dei ricercatori.- Nella foto come fare il gelato molecolare
Interpress/Mazzega Venezia, 29.09.2017.- Cà Foscari, "Venetonight" La notte dei ricercatori.- Nella foto come fare il gelato molecolare

VENEZIA. Un’intera giornata tra le calli e i campi della città dedicata all’incontro tra la ricerca scientifica e i cittadini, un modo per dire forte e chiaro che la cultura è importante e riguarda il futuro di tutti. La “Venetonight”, organizzata da Ca’ Foscari e giunta ormai alla sua settima edizione, è il nome della notte dei ricercatori, manifestazione a cui Venezia ha partecipato insieme a oltre 300 città europee. Oltre 70 le attività “dal vivo” sparse in ogni dove, con più di 300 studiosi ed esperti coinvolti. Un successo anche di pubblico, fanno sapere da Ca’ Foscari: i laboratori e le visite guidate hanno fatto il pieno di prenotazioni con migliaia di partecipanti. Il programma degli eventi è iniziato di prima mattina. Alle 9, in campo Santa Margherita, quattro “science buskers” (letteralmente, scienziati ambulanti) hanno raccontato gli esiti dei loro studi sul cambiamento climatico, accompagnati da musica dal vivo. Tanti e variegati i temi trattati dalle iniziative nel corso della giornata: dai cambiamenti climatici appunto (con mostre fotografiche e dibattiti sull’inquinamento) fino ai linguaggi e culture diverse d’oggi (presentati i progetti di Ca’ Foscari su religioni, intercultura e scuola); da spettacoli musicali e stand interattivi (Science Gallery Venezia) fino a dibattiti sulla post-verità e sul problema della disinformazione.

Non sono mancati poi laboratori a tu per tu con gli scienziati (tra i tanti, la visita in laguna in barca nella laguna nord, con le spiegazioni degli ecologi sull’ecosistema lagunare) e attività per bambini e bambine di ogni età, con lezioni di Lis (lingua dei segni) o di magia con amuleti e oggetti misteriosi del passato. Tra le varie proposte, anche un focus dedicato alla città di Venezia, con mostre fotografiche, itinerari nascosti e storie di vita dalla Serenissima.

L’offerta culturale è stata poi arricchita dalla collaborazione tra l’ateneo e la fondazione Musei Civici di Venezia. I “Marie Curie Fellow” (giovani studiosi premiati con finanziamenti europei), per una volta hanno indossato i panni delle guide museali a Ca’ Pesaro, a Ca’ Rezzonico e al Museo archeologico nazionaleper far conoscere le persone che ogni giorno lavorano per il progresso della nostra società.

Alle 17, nel cortile dell’università, il canonico saluto istituzionale del rettore: «Vogliamo coinvolgere i cittadini nella ricerca» ha affermato Michele Bugliesi dal palco «per far comunicare la scienza con il pubblico. La ricerca non è solo camici e ampolle, è competenza e passione messa in campo da persone che ogni giorno lavorano per il progresso della nostra società».

Infine la chiusura della Veneto Night, alle 21, con “Addio a Ulisse” di Giovanni Dell’Olivo, una rivisitazione teatrale del mito omerico che ha unito la recitazione a disegni (in parte dal vivo) e musica.

Eugenio Pendolini


 

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