“L’ultima figlia di San Marco”, Eleonora Duse raccontata da Scarlini

Proseguono le iniziative per celebrare il centenario della scomparsa della Divina, con un viaggio alla scoperta dei soggiorni in laguna dell’attrice

Maria Ducoli
Una fotografia che ritrae Eleonora Duse
Una fotografia che ritrae Eleonora Duse

Era l’irrequietezza, il suo tormento, a tenerla viva sulla scena, a catturare l’attenzione degli spettatori in un incanto ipnotico. Di Eleonora Duse restano fotografie, lettere tormentate, altre appassionate e, soprattutto, il suo mito. Celebrato, a più riprese nel 2024, in occasione del centenario della sua scomparsa, proseguono le iniziative che la mettono al centro. L’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia, promuove una lezione-spettacolo di Luca Scarlini, in programma venerdì 11 aprile alle 17.30 all’Auditorium Santa Margherita.

“L’ultima figlia di San Marco”, in scena per la prima volta nel cuore della città, racconta la presenza veneta di Eleonora Duse, che spazia dall’interpretazione delle figure femminili del teatro goldoniano, al repertorio comico veneziano e veneto, ai soggiorni dell’attrice in laguna. Il legame della Divina con Venezia affonda le radici nella sua infanzia quando trascorre le sue giornate con il nonno Luigi, residente a Chioggia. Durante la sua relazione con Arrigo Boito, il desiderio di vivere nella Serenissima diventa sempre più crescente fino a quando nel 1894 si trasferisce a palazzo Barbaro-Wolkoff, sul Canal Grande, di fronte alla casa che ospiterà Gabriele D’Annunzio. Ma la città lagunare è anche il luogo esemplificativo del percorso professionale dell'attrice.

«L’intento è ancora una volta quello di raccontare la storia di Eleonora Duse attraverso lo sguardo di artisti contemporanei» spiega Maria Ida Biggi, docente di Storia del Teatro all’Università Ca’ Foscari Venezia e direttrice dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma alla Fondazione Giorgio Cini.

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