Venezia e la bambola. Patty Pravo: «Un onore cantare qui»

Sabato il concerto alla Fenice con la Gaga Symphony Orchestra. Ecco la sua intervista
Italian singer Patty Pravo performs on stage during the Sanremo Italian Song Festival, at the Ariston theater in Sanremo, Italy, 10 February 2016. The 66th Festival della Canzone Italiana runs from 09 to 13 February. ANSA/ETTORE FERRARI
Italian singer Patty Pravo performs on stage during the Sanremo Italian Song Festival, at the Ariston theater in Sanremo, Italy, 10 February 2016. The 66th Festival della Canzone Italiana runs from 09 to 13 February. ANSA/ETTORE FERRARI

Patty Pravo, la signora della canzone italiana, tornerà nella sua Venezia per esibirsi per la prima volta al Teatro La Fenice, sabato 24 alle 21. Grande attesa per l’unica data per il Triveneto del tour “…La cambio io la vita che” con cui Nicoletta Strambelli celebrerà 50 anni di successi con la Gaga Symphony Orchestra e la sua rock band. Ancora pochi biglietti disponibili.

Si esibirà per la prima volta alla Fenice, è emozionata?

«Certo, torno a casa, in importante teatro della mia città che conosco e che amo. Mi fa solo che piacere. Per me sarà un onore cantare per la prima volta in un teatro così importante, in cui quando avevo 9 anni andavo come spettatrice con il nonno. Anche se la Fenice ormai l’hanno aperta a tutti, rimane è sempre la Fenice».

Alla Fenice si sono esibiti giganti della musica moderna, come Keith Jarrett e Gilberto Gil.

«Jarrett è un mio mito, purtroppo non ho potuto assistere al suo concerto. Direi che sono in buona compagnia allora». Canterà i brani francesi con l’orchestra e i successi con la band?

«Sì però ci saranno anche delle sorprese. Con la band faremo dei pezzi scritti da me che non cantava dal vivo da una vita. Pure i brani francesi non li cantavo più da anni, un repertorio che ho amato e amo tuttora tantissimo. Nella prima parte dello spettacolo sarò una persona e nella seconda un’altra. Quinditra un tempo e l’altro ci sarà un attimo di sconvolgimento mentale».

Da adolescente ha studiato direzione d’orchestra, poi ha registrato una suite orchestrale per “Concerto per Patty”. «La passione dell’orchestra ho cominciata ad averla da bambina e non mi ha mai abbandonato Poi, all’epoca (nel 1969, ndr) credo di essere stato la prima artista italiana ad inserire in un album un brano così lungo, 20 minuti, occupavo tutto il lato A del disco».

Dopo i problemi del concerto di Aznavour del 2010, il Comune ha chiuso Piazza San Marco alla musica.

«I concerti in piazza San Marco per me si possono far ma dipende da che artisti. A casa mia ci vuole bella gente, artisti di un certo livello».

Nel passato ci sono stati David Gilmour e Pat Metheny. «Loro sono dei signori, San Marco e i veneziani si meritano artisti come loro. E’ giusto che ci sia spazio anche per altre cose ma si possono fare da un’altra parte».

Oggi cosa cambierebbe a Venezia?

«I turisti dovrebbero entrare con il numero chiuso e pagando. Bisogna anche garantire il rispetto, per evitare che ci siano persone che usino la città come una toilette. Poi, le grandi navi che andrebbero spostate a Marghera».

Quanto sono stati importanti i francesi per lei?

«Il giorno prima cantavo in minigonna un repertorio super pop e poi mi sono trovata ad avere a che fare con i francesi. Ero molto amica di Leo Ferré e Jacques Brel, quindi, è stato facile cantare le loro canzoni. Per un periodo ho fatto quello poi sono tornata al pop, per passare al rock e alle sperimentazioni e tante altre cose. Il cambiamento è un dovere per l’artista».

“La bambola” ha 50 anni.

«Quando l’ho sentita per la prima volta non l’ho amata. Non leggo i testi in modo approfondito, li interpreto. Me l’hanno detto dopo che era una canzone che ben rappresentava quel momento storico in cui il femminismo era diventato importante. Ha avuto un successo incredibile in tutto il mondo, ancora oggi è un classico e non si sputa sul piatto in cui si mangia».

Biglietti: da 35 a 78 euro.

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