Tutta la grinta di Renè De Silvestro in 3 minuti

VENEZIA. «Nessuno colpisce duro come fa la vita e se la vita ti butta al tappeto devi avere la forza di rialzarti». E René De Silvestro questa forza l’ha trovata tutta allenandosi “a bomba” come lui stesso dichiara, per prepararsi alle imminenti Paralimpiadi in Corea. Ventidue anni, l’atleta paralimpico di San Vito di Cadore prima di far scattare il cronometro in pista per conquistarsi un posto tra i grandi della specialità del monosci, si racconta in un breve video del regista veneziano Giovanni Pellegrini. Un video dove le montagne innevate, nel contesto spettacolare delle Cinque Torri a Cortina, mostrano tutto il loro fascino e incutono rispetto, eppure sui loro versanti si muove come fosse il suo ambiente naturale libero e veloce René, che da tre anni ha iniziato a praticare questo sport, dopo che la vita lo aveva gettato a terra in un incidente sulle piste costringendolo sulla sedia a rotelle cinque anni fa.

«René è una forza della natura, ha una determinazione straordinaria» racconta Pellegrini regista, sceneggiatore, direttore della fotografia e montatore nato a Venezia nel 1981, diplomatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo nel 2012. Il suo documentario d’esordio “Bring the sun home”, è stato premiato in numerosi festival internazionali e recentemente ha scritto e diretto il cortometraggio “Il peggio di me” e il documentario “Aquagranda in crescendo”, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017. Pellegrini che ha diretto il cortometraggio su De Silvestro per la Shred, brand di attrezzatura sportiva veneziano sponsor tecnico del campione cadorino, prima di girare ha voluto conoscere telefonicamente René. «Non gli ho chiesto molto, perché non volevo che mi svelasse tutto quello che dovevo scoprire con il filmato. Ne è venuto fuori un prodotto di cui sono molto orgoglioso, primo perché penso trasmetta quello che è l’atleta e grande uomo De Silvestro, poi perché in sole due settimane prima della sua partenza per le Olimpiadi sono riuscito a creare questo piccolo documentario con le musiche del musicista trevigiano Francesco Novara».
«Ho avuto modo di apprezzarne la forza di volontà», racconta il regista, «quella di un campione che in tre anni ha saputo vincere un bronzo ai mondiali e qualificarsi per le Olimpiadi. Capace di essere autonomo non solo sugli sci, ma anche nella vita di tutti i giorni. Quando sono arrivato in pista, sugli sci ero un po’ arrugginito, gli ho chiesto di andare piano per le riprese. Nemmeno il tempo di rassicurarmi e aveva duecento metri di vantaggio, senza accelerare. Non era il mio primo documentario in movimento. In quello su Angelo D’Arrigo, l’uomo che volava con le aquile, il campione di deltaplano che ha creato una scuola molto rinomata in Sicilia, ho volato con lui. In queste occasioni l’adrenalina è tale che sei concentrato sulle riprese e magari dimentichi dove sei in quel momento. Sulla pista quando lo seguivo mentre scendeva in una prova di gigante, la sua specialità, nel reggere l’attrezzatura, non ho potuto evitare un cumulo di neve che era di fronte a me e ci sono andato dentro con gli sci perdendoli ma salvando la cinepresa».
Una storia, quella di René, che può diventare d’esempio. «Ho sempre ammirato gli sportivi normodotati come dei campioni capaci di imprese straordinarie. Ma la vita di De Silvestro è ancora più incredibile. Oltre alle sfida sportiva, la sua voglia di vivere, di non arrendersi di fronte alle avversità, dimostra che anche altri possono risollevarsi. Adesso René ha un gruppo di fan veneziani appassionati che in occasione della sua prima prova olimpica mercoledì 14 marzo (prima manche alle 01.30, seconda alle 06) tiferanno per lui». E dopo quanto raccontato anche molti di noi si uniranno a loro per seguire la sua avventura olimpica.
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