Tra le mani di Umberto le chiome delle Marie diventano opere d’arte
Possono cambiare le città, le mode e gli stili, ma chi è sensibile all'eleganza sa sempre riconoscerla. Quando Umberto Corrà inizia a tagliare e acconciare i capelli di una donna è come se prendesse in mano i pennelli per dipingerne un nuovo ritratto. Nei giorni pur frenetici di Carnevale, tutto preso delle elaborate acconciature delle Marie, dell’Angelo e dell’Aquila ispirate alla bellezza dei volti femminili dei grandi pittori, da Botticelli, a Lippi, a Pollaiolo, racconta i segreti.
«I capelli devono esaltare i lineamenti migliori del viso, lo stilista acconciatore deve fare le donne più giovani e belle» dice. E di esperienza ne ha molta, perché ha iniziato a fare il parrucchiere quando aveva dieci anni. «È stato il mestiere a cercare me - racconta - l'ho imparato nel dopoguerra in un negozio di barbiere a Malcesine, sul Lago di Garda». Malcesine non era il suo paese, Corrà era nato e cresciuto a Caldiero, un'altra località del veronese, ma dopo la guerra i suoi genitori erano molto poveri e, a malincuore, sua madre lo ha affidato temporaneamente a una famiglia che si potesse prendere cura di lui.
«Sono stato accolto come un figlio - racconta - In questa famiglia c'era un barbiere che chiamavo 'zio': è stato lui a iniziarmi al lavoro». Da Malcesine, il talento di Corrà è arrivato a Parigi, Bruxelles, Londra, nelle Phi Phi Island, negli yacht e negli alberghi più lussuosi di Venezia. Le sue mani hanno tagliato e acconciato i capelli di tanti personaggi importanti della nobiltà veneziana, della moda e dello spettacolo: Marta Marzotto, Stefania Sandrelli, Silvana Pampanini, Naomi Campbell, la principessa Magdalen di Svezia e Marina Doria di Savoia, solo per citare qualche nome.
Corrà ama raccontare aneddoti del suo lavoro nel salone veneziano che ha aperto cinquantacinque anni fa nelle Mercerie di San Salvador e che gestisce con la figlia Monika. «In cinquant'anni ho visto Venezia cambiare - dice l'hairstylist - il turismo era decisamente più raffinato - ma mi conforta vedere che le veneziane non seguono il gregge. Sono donne di gusto e personalità, hanno un senso dell'eleganza che le distingue sempre dalle altre».
Silvia Zanardi
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