Suoni del passato negli spazi dei “Fanti da mar”

Che rumori aveva il passato? Cosa potrebbero trasmetterci i suoni ormai irraggiungibili? Lo sapremo almeno in parte questa sera negli incredibili spazi della Caserma Pepe del Lido, con “The shapes of...

Che rumori aveva il passato? Cosa potrebbero trasmetterci i suoni ormai irraggiungibili? Lo sapremo almeno in parte questa sera negli incredibili spazi della Caserma Pepe del Lido, con “The shapes of vibration”, il frutto di una residenza artistica interdisciplinare all’interno dell’Urban intervention Camp che sta proponendo modi per abitare uno spazio in transizione come l’antico “serraglio” dei Fanti da mar della Serenissima Repubblica, diventato per la prima volta nella storia spazio architettonico fruibile, dopo l’abbandono da parte dei Lagunari, 23 anni fa.



Tutto parte dagli scavi ad Arslantepe, la “collina dei leoni”, un sito archeologico dell’Anatolia orientale in cui nell’età del bronzo, attorno al 3000 avanti Cristo, un incendio distrusse i magazzini del palazzo reale che fungevano da “banca alimentare”. Ogni deposito aveva vari recipienti in argilla in cui ognuno depositava le proprie sementi conservate con un sistema di sigilli su argilla, le cretualae, che garantivano l’esatta conservazione dei beni. Con l’incendio i sigilli vennero abbandonati e rimasero sepolti sotto la cenere e le successive ricostruzioni.



Un archeologo, il milanese Antonello Ruggeri, ha studiato i sigilli, riproducendoli su tela per capire tecniche e soggetti usati all’epoca. La riproduzione manuale, con le stesse tecniche di cinquemila anni fa, hanno prodotto suoni, campionati e usati dal compositore Giovanni Dinello per creare musiche. Così, mentre le riproduzioni su tela, sospese, romperanno lo spazio della sala delle registrazioni, i suoni del passato rivivranno in brani originali che permetteranno alla ballerina e coreografa Mina Bürke di renderli plastici.

Un evento che unirà storia, musica e danza dopo il lungo studio portato avanti da archeologi, compositori e coreografi proprio pensandolo per gli spazi del Lido.

Una ricerca sulla materia che mette in risonanza le arti visibili e non più visibili per generare ambienti vibranti. Spazi attraversati da onde sonore e luminose che toccando il corpo fisico lo trasformano in corpo danzante. Questa sera (repliche fino al 2 settembre), dalle 18 per tutta la notte, entrando dal piazzale dell’aeroporto Nicelli (il cancello è a sinistra dell’ingresso dell’aeroporto), al coperto (quindi al riparo dalla pioggia) alla riscoperta di spazi storici veneziani incredibili.
 

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