Sabina Guzzanti sabato a Noventa: «Con la satira guardo nel futuro»

L’attrice sarà al palasport Fontebasso con lo spettacolo “Come ne venimmo fuori”

NOVENTA DI PIAVE. Una sorta di ritorno al futuro, che diventa il pretesto per rileggere il presente, raccontato con quella satira graffiante che l'ha sempre contraddistinta. Sabina Guzzanti torna in Veneto e domani, sabato 19, alle 20.45, porterà in scena, al palasport Fontebasso di Noventa di Piave, il suo ultimo spettacolo “Come ne venimmo fuori”. Scritto dalla stessa Guzzanti, è ambientato in un futuro immaginifico, finalmente armonico e civile.

. Che proiezioni arrivano dal futuro?

«Dal futuro si domandano una serie di cose sul nostro periodo storico. Si sono fatti delle idee che dipendono dal fatto che non gli sono arrivati tutti i documenti. Nel futuro, per esempio, sono arrivati migliaia di video di gattini, senza senso. Sono arrivate un sacco di cose da Facebook, da cui hanno capito che tipo di relazioni umane si stabilivano. E, poi, hanno capito chi erano i politici, come funzionava la televisione, che cos’erano questi provvedimenti che chiamavano riforme strutturali e che in realtà portavano sul lastrico milioni di persone».

Nello spettacolo anche il pubblico finisce per trovarsi nel futuro, guardando indietro al presente. Come reagisce?

«Risponde molto bene, perché è un gioco divertente, ma è anche rilassante. Immaginare, per la durata dello spettacolo, che tutto questo possa finire e che ci possa essere un lieto fine, è un’ipotesi che in effetti non consideriamo mai».

In scena ci sarà spazio per la stretta attualità?

«Assolutamente sì, lo spettacolo è fatto di gag, parodie e ci sono tutti i personaggi che servono a illustrare la nostra epoca, dalla De Filippi a Silvio Berlusconi. E si parla dell’attualità, a cominciare da Giorgia Meloni».

Nel futuro, dunque, ci conosceranno per quanto abbiamo scritto su Facebook. Lei che rapporto ha con i social media?

«Li uso perché sono un ottimo mezzo di promozione, ma anche uno strumento per diffondere informazioni altrimenti oscurate. Noi abbiamo un programma satirico, che si chiama TgPorco. Proprio in questi giorni abbiamo messo online la nuova puntata, in cui ci sono la Meloni e D’Alema. E lo facciamo solo sul web. A me non fanno fare satira in tivù, ma grazie al web posso farla».

C’è un personaggio veneto su cui le piacerebbe fare satira?

«Beh, c’è Galan per esempio. Ma in questo Paese non manca il materiale per la satira, manca la libertà».

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