Padova, a Palazzo Zabarella i capolavori dei Macchiaioli dedicati all’Italia che risorge

I Macchiaioli scelgono di raccontare l’immediatezza del mondo evocando i valori dell’uomo eroico ed instancabile: la sua forza, il suo coraggio e la determinazione a ripartire giorno dopo giorno malgrado le fatiche. Difficile non pensare allora a noi, donne e uomini che hanno combattuto l’incubo di nome Covid-19. Questo è il momento della rivincita: siamo tutti “macchiaioli” dall’anima potente che combatte la morte. Siamo anche noi “protagonisti” della mostra presentata ieri a Palazzo Zabarella che sarà inaugurata il prossimo autunno: “I Macchiaioli. Capolavori dell’Italia che risorge”. Dal 24 ottobre al 18 aprile 2021 i macchiaioli di ieri diventano i macchiaioli di oggi: instancabili, pieni di emozioni e pulsioni vitali.
Il movimento Ottocentesco nacque vedendo oltre, esaltando ogni singolo attimo della vita quotidiana. Seppero anticipare Monet, van Gogh e Gauguin; seppero esaltare i legami umani grazie alla luce, alle nuvole, ai balconi fioriti o ai panni stesi ad asciugare. Le immagini di quell’Italia ancora incompiuta sotto il profilo socio-politico, ma iconicamente riconoscibile, ci vengono incontro a delineare un’Italia profondamente segnata dalla pandemia, perché oggi come allora abbiamo davanti agli occhi la luce del sole, il bianco delle lenzuola, i balconi fioriti, quello a cui ci siamo aggrappati durante i giorni della quarantena, nel desiderio di sfuggire alla paura e all’angoscia. La genesi della mostra (un anno e mezzo) è del tutto precedente al Coronavirus, ma è il sottotitolo (aggiunto) che fa dell’esposizione un’evocazione commovente dell’emergenza sanitaria. Federico Bano ci crede perché è un temerario, vuol dire a tutti gli italiani che abbiamo dentro di noi le risorse per superare questo momento. Non ha aumentato di un centesimo i costi (intero 13 euro, ridotto 11, speciale 9, famiglia da 6 a 11 euro), ma ha allungato tempi (è la prima volta che una mostra abita Palazzo Zabarella per più di 5 mesi) e orari (da martedì a giovedì 10-18; venerdì 10-19 e sabato 10-20 e domenica 10-19) per essere pronto al distanziamento. Meglio prenotare (1. 50 euro a persona) ma la biglietteria resterà aperta fino a 45 minuti prima della chiusura. Saranno esposte più di cento opere, provenienti da quattro musei e una trentina di collezioni private. Le ricerche dei curatori – Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca, con il contributo in catalogo di Silvio Balloni e Claudia Fulgheri – hanno letteralmente dato la caccia ad opere famose, capolavori inediti, lavori dimenticati. —
ELVIRA SCIGLIANO
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