Nel “Nabucco” tutta la modernità delle note di Verdi

Il “Nabucco” di Giuseppe Verdi sarà di scena, venerdì 24 alle 20.45, al Teatro Metropolitano Astra di San Donà di Piave. L’appuntamento dedicato alla grande tradizione dell’opera lirica italiana...

SAN DONA'. Il “Nabucco” di Giuseppe Verdi sarà di scena, venerdì 24 alle 20.45, al Teatro Metropolitano Astra di San Donà di Piave. L’appuntamento dedicato alla grande tradizione dell’opera lirica italiana vedrà protagonisti il coro Teatro Verdi di Padova diretto dal maestro Roberto Rossetto e l’orchestra Filarmonica del Veneto, condotta dal direttore Riccardo Leòn Boeretto. Il “Nabucco”, opera composta da Giuseppe Verdi sul libretto di Temistocle Solera, pur avendo grande importanza dal punto di visto artistico, non è meno significativa dal punto di vista storico. Si tratta infatti di uno dei manifesti in musica del Risorgimento italiano che debuttò con successo, il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala di Milano, alla presenza di Gaetano Donizetti. Il melodramma infatti è ambientato a Gerusalemme ai tempi del dominio babilonese, un momento in cui il popolo ebraico si sentiva oppresso ed aspirava alla libertà. Il parallelismo con gli italiani dell’Ottocento sottomessi alle dominazioni straniere era palese ed ha portato a riconoscere in quest’opera i valori del Risorgimento: la dignità del popolo, la fede in Dio e l’identità patriottica. Non un caso che il culmine del melodramma sia costituito dalla celeberrima aria “Va, pensiero”, cantata dal coro degli schiavi, durante il terzo atto.

L’importanza dell’autore del “Nabucco” nel periodo risorgimentale può essere compresa anche ricordando che in quell’epoca comparvero sui muri di Milano e Venezia, città sotto il dominio austriaco, la scritta: “Viva Verdi”, che stava a significare: “Viva Vittorio Emanuele Re d’Italia”. Il “Nabucco”, inoltre, mantiene inalterata un’incredibile modernità nel racconto degli scontro tra religioni e culture diverse, vicende cruente su cui si innestano storie d’amore e vicende familiari. Sono aspetti che rendono il melodramma ancora oggi molto attuale. Dal punto di vista vocale il “Nabucco” contiene una delle parti più difficili che Verdi abbia mai scritto, quella di Abigaille. Il ruolo del soprano infatti richiede agilità e potenza. Tra le difficoltà tecniche più importanti ci sono dei sovracuti, i trilli di forza, salti d’ottava e gli attacchi sulle note gravi. Tra le più celebri Abigaille della storia spiccano Maria Callas, Anita Cerquetti, Elena Souliotis, Ghena Dimitrova e Maria Guleghina. L’opera allestita al Teatro Metropolitano Astra vanta un cast di interpreti di calibro internazionale, coordinati dalla regia di Vittorio Zambon: Marzio Giossi (Nabucco), Orfeo Zanetti (Ismaele), Paolo Battaglia (Zaccaria), Marta Brivio (Abigaille), Chiara Brunello (Fenena), Paolo Bergo (Gran Sacerdote di Belo), Angela Matteini (Anna) e Luca Favaron (Abdallo). L’allestimento è di Mousikè Venice Theatre Company, in collaborazione con il Comune di San Donà di Piave. Scenografie e costumi di Mousikè Drama Workshop. I biglietti sono acquistabili on line su www. vivaticket. it, sul sito del teatro www. teatrometropolitanoastra. it o al Teatro Astra.
 

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